Le alte temperature? Un autentico toccasana per le uve delle nostre due province, dalle Colline Novaresi all’Ossola. E così, il morale dei viticoltori è alto: per i grappoli in vigna, il clima caldo che finalmente ha preso il sopravvento sulle continue piogge di inizio estate, giunge “atteso e nei tempi giusti” per favorirne un’ottimale sviluppo in vista della vendemmia.
“Le alte temperature fanno migliorare la qualità delle uve e sono la premessa di una ottima vendemmia, dopo la pioggia primaverile” commentano Federico Boieri e Maria Lucia Benedetti, presidente e direttore della Coldiretti interprovinciale.
Infatti, in questa fase, l’innalzamento della colonnina di mercurio garantisce la sanità dei grappoli messa invece in pericolo dall’umidità delle settimane scorse: il pericolo numero uno resta quello delle grandinate, sempre possibili soprattutto in conseguenza di repentini sbalzi di temperatura e particolarmente nella fascia prealpina dove si concentrano i vigneti e dove l’aria calda della pianura può ‘scontrarsi’ con quella, più fredda, che scende dalle montagne.
“Anche se occorrerà aspettare le prossime settimane per una corretta valutazione, le condizioni – come sottolinea il servizio vitivinicolo di Coldiretti Novara-Vco - sono al momento positive per il raccolto. E’ in ogni caso importante che continui a fare bel tempo: siamo in presenza ad oggi di un’annata decisamente piovosa e la produzione in anticipo, come ciclo vegetativo, potrà avvantaggiarsi molto grazie al bel tempo di luglio e agosto. Se non ci saranno sorprese la partenza della vendemmia nelle nostre province è prevista a inizio settembre con la raccolta delle uve bianche, per proseguire sino ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone: si partirà con Bonarda, Vespolina e Croatina e, da ultimo, il Nebbiolo”.
Come detto, molto dipenderà dall’andamento climatico in prossimità della raccolta delle diverse varietà ma è probabile che anche quest’anno si riproporrà la tradizionale sfida con la Francia per il primato qualitativo.
Anche il territorio ha tutte le carte in regola per far bene e continuare il blasone dei nostri grandi vini di tradizione “Dal Ghemme Docg alle Doc Boca, Fara, Sizzano, Colline Novaresi e Valli Ossolane (quest’ultima nel Verbano Cusio Ossola), sono molte le produzioni che testimoniano una tradizione secolare e che incontrano, oltre al consenso del pubblico, un crescente spazio di mercato anche a livello internazionale”.
Come confermano i dati regionali (Settore Programmazione e Coordinamento Sviluppo Rurale e Agricoltura sostenibile) relativi al 2015, la viticoltura in provincia di Novara conta 567 ettari di superficie, quasi tutti in produzione, a cui vanno aggiunti i 50 della provincia del Verbano Cusio Ossola: la produzione totale è rispettivamente di 34.335 e 2.880 quintali.
Il sesto censimento generale dell’agricoltura rilevava nel 2010 466 aziende con superfici vitate in provincia di Novara e 143 nella provincia del Vco.
