Due ricorrenze importanti, due celebrazioni che mettono al centro l’agricoltura, la memoria contadina e le sue tradizioni.
Per entrambe, l’appuntamento è dopodomani, domenica 29 gennaio. A poca distanza, anche in termini chilometrici: Bellinzago e Oleggio.
E’ annunciata la partecipazione del presidente Sara Baudo, del direttore Maria Lucia Benedetti e dei rappresentanti della dirigenza della federazione interprovinciale.
LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO ALLE ‘FORNACI’ OLEGGIO
A Oleggio in frazione Fornaci sarà la Giornata del Ringraziamento a riunire i coltivatori diretti di un’area molto importante per il sistema agricolo e zootecnico del territorio.
Il ritrovo è previsto alle 10.30 mentre, alle 11, ci sarà la Messa con l’offertorio dei prodotti agricoli del territorio oleggese, cui farà seguito la benedizione dei lavoratori della terra e dei loro mezzi agricoli, oltre al tradizionale pranzo.
“Un momento di ritrovo, ma anche un’occasione per festeggiare, nella nostra ‘città del latte’, l’adozione dell’etichettatura obbligatoria per latte e derivati” rimarca Sara Baudo.
“Un traguardo raggiunto a seguito delle numerose battaglie portate avanti da Coldiretti. Con questo importante provvedimento, si mette finalmente fine all’inganno del falso Made in Italy visto che tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro, venduti in Italia, sono in realtà stranieri”.
BELLINZAGO E BADIA DI DULZAGO: LA FESTA DI SAN GIULIO
Sempre domenica, è annunciata la festa di San Giulio alla Badia di Dulzago (frazione del comune di Bellinzago Novarese), dove l’evangelizzatore del Cusio è patrono: si tratta di una ricorrenza dalle antiche origini, in una terra che da tempo immemorabile vede la presenza della risicoltura.
I coltivatori diretti della Badia si ritroveranno alle ore 11 per la Messa, cui seguirà il corteo di San Giulio e la tradizionale fagiolata, che sarà distribuita nell’ampia corte: nel pomeriggio è previsto l’incanto delle offerte. Sarà aperto il punto vendita di Campagna Amica dell’azienda Apostolo e sarà ospite un’impresa agricola di Carmagnola con le patatine a chilometro zero: l’utile di ogni evento della giornata sarà devoluto alla parrocchia.
Le prime testimonianze della fagiolata risalgono al 1628, sotto l’episcopato di Giovanni Pietro Volpi: fu lui stesso, per primo, a riferire per primo della fagiolata: da tradizione, nel giorno della festa di S. Giulio venivano distribuiti quattro sacchi di mistura sotto forma di pane e un sacco di fagioli per companatico a tutti i fedeli, a spese dell’antica abbazia.
