18 Marzo 2016
TERRITORIO

Da qualche anno, è ormai una tradizione consolidata. E così, anche per la prossima Domenica delle Palme (20 marzo) i pensionati di Coldiretti Novara-Vco porteranno in processione la “ramuliva” a km zero, ovvero il ramo d'ulivo che sarà poi distribuito nella Cattedrale di Novara.
I rami stessi saranno rigorosamente “a filiera corta”, provenienti cioè dalle coltivazioni delle due province di Novara e del Vco: a donarli è stata infatti l’azienda agricola “Apostolo” di Oleggio, realtà ad indirizzo prevalentemente apistico che da qualche anno ha introdotto la coltura dell’ulivo sui propri terreni.

“E' l'omaggio dei coltivatori al vescovo Franco Giulio Brambilla e alla nostra diocesi: quella “terra di San Gaudenzio”  che abbraccia il territorio di ben quattro province (Novara, Vco, Vercelli (Valsesia) e Pavia (Gravellona Lomellina)” sottolineano il presidente e il direttore della Coldiretti di Novara-Vco Federico Boieri e Maria Lucia Benedetti.
L'iniziativa, già apprezzata e proposta per la prima volta nel 2011, coinvolge in prima persona i rappresentanti dell'Associazione Pensionati Coldiretti con il presidente Emilio Simonelli e il segretario Paolo Favini: gli stessi pensionati si sono resi peraltro disponibili ad aiutare le Parrocchie del centro città, sempre domenica 20, alla distribuzione nella grande celebrazione che si dividerà tra la Basilica di San Gaudenzio e la Chiesa Cattedrale.

“Il dono dell’ulivo è importante ed è per noi l’occasione di ribadire il forte legame ai valori cristiani che distingue Coldiretti sin dalla sua fondazione” precisa Benedetti.
“Un dono che è reso possibile dalla ripresa dell’olivicoltura sul territorio delle due province: storicamente la coltura dell’olivo è presente sul lago Maggiore, ma colture sperimentali si possono trovare anche in pianura, in particolare a Oleggio”.

Storicamente, la produzione di olivo nel Verbano e nell’antico Feudo della Riviera di San Giulio (Lago d’Orta) è documentata già nell’Alto Medioevo, dal X al XV secolo: oggi la coltura dell’olivo è ripresa sia sulla sponda piemontese che su quella lombarda del lago Maggiore, si tratta di una recente reintroduzione destinata, negli anni, a crescere e a svilupparsi.

“Anche nelle nostre due province, i pensionati continuano ad essere un punto di riferimento importante per la famiglia, per Coldiretti e per il buon funzionamento delle imprese agricole” conclude Simonelli.
“Molto spesso, infatti, contribuiscono attivamente a portare avanti le aziende, in sinergia con i giovani, nell’ottica di un reale ricambio generazionale. Il loro supporto è di fondamentale importanza anche per sostenere le battaglie che Coldiretti porta avanti in difesa degli agricoltori italiani che, con il loro lavoro quotidiano, rendono eccellente ed apprezzato in tutto il  mondo il patrimonio agroalimentare made in Italy”.

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