Luigi Simonotti, 95 anni, va ancor oggi orgoglioso di essere stato l’ultimo mugnaio di Paruzzaro: è il capostipite di una famiglia che venti anni fa esatti ha trasformato quell’antico mulino del Cinquecento in un fiorente agriturismo, grazie all’impegno delle nuove generazioni, a partire dal figlio Gianni insieme a sua moglie Anna.
Il nome rende merito alla storia, la cucina alla tradizione: due elementi distintivi che hanno accompagnato la crescita dell’agriturismo ‘Molino del Sabbione’ (accreditato alla Fondazione Campagna Amica e socio di Terranostra), insieme alla volontà di valorizzare al massimo la produzione di punta dell’azienda agricola di famiglia, dove l’attività prevalente - come racconta Stefano Simonotti, che rappresenta la ‘terza generazione’ con la sorella Deborah - è l’allevamento di bovini di razza Piemontese.
“Gestiamo la nostra azienda con grande impegno e passione sin dagli anni '60. In quegli anni convertimmo la struttura del vecchio mulino, detto “del Sabbione”. A partire dal 1995 abbiamo avviato l'attività dell'Agriturismo, in cui offriamo la carne di bovini di razza piemontese e i prodotti coltivati da noi. Quello dei vent’anni è un traguardo importante, che domenica 5 verrà celebrato con una grande festa: in particolare, verrà proposto un buffet con le specialità rurali territoriali dalle ore 17.30”.
Pietre che respirano la storia. Addirittura mezzo millennio di storia, dato che i primi cenni sul ‘molino’ già allora detto ‘del Sabbione’ risalgono al 1500, quando lo stesso risultava di proprietà dei nobili Visconti signori di Paruzzaro. Venne in seguito venduto alla confraternita del Santo Spirito di Ameno che nel 1602 lo cedette in enfiteusi alla comunità di Paruzzaro. Il comune con pubblico bando di concorso periodicamente affittava il "molino" alle famiglie del luogo.
Con la rivoluzione francese e l'avvento del Regno d'Italia, Paruzzaro venne aggregato ad Arona ed il molino, messo in vendita, venne acquistato dalla famiglia nobile Borella. Il molino venne ampliato con la costruzione di una nuova macina e di una segheria che sfruttavano la stessa forza motrice dell'acqua.
Nel 1948 il Molino del Sabbione venne acquistato dalla famiglia Simonotti. Il molino e l'annessa segheria cessarono di funzionare nei primi anni '60 e in seguito furono smantellati per far posto all'attuale azienda agricola. Nel 1995 il corpo più antico del fabbricato è stato restaurato e adibito a sala ristoro dell'agriturismo: “Ristrutturando il vecchio mulino si è cercato di mantenere il più possibile la struttura originaria; nella più piccola delle due sale è presente anche un vecchio camino che riscalda l’ambiente con la sua fiamma creando un’atmosfera unica”.
L’agriturismo propone la tradizionale cucina novarese, eseguita valorizzando al massimo i prodotti dell’azienda agricola: un’ampia scelta di carni che, oltre alla Bovina Piemontese, riguardano coniglio e animali di bassa corte, unitamente agli insaccati prodotti dall’azienda, alle verdure coltivate e ai piccoli frutti.
