23 Dicembre 2015
TERRITORIO

“La volontà degli imprenditori agricoli non può che essere pienamente collaborativa in ordine a un intervento così importante e decisivo come la bonifica delle aree inquinate dai processi chimici dell’ex Enichem”.
Lo dice il direttore di Coldiretti Novara Vco Gian Carlo Ramella a commento della firma dell’accordo sugli espropri dei terreni che consentiranno la deviazione del rio Marmazza nel comune di Pieve Vergonte: “Va sottolineato l’impegno delle stesse imprese agricole, che rinunceranno ai propri terreni per un obiettivo importante: tutte le sei realtà interessate hanno siglato l’accordo, questo è un bel segnale di lungimiranza per il bene comune”.

Coldiretti era presente al tavolo che ha riunito, fra gli altri, anche i rappresentanti del comune di Pieve Vergonte, della Syndial (azienda Eni che sta gestendo la bonifica).
“Coldiretti, di concerto con l’amministrazione comunale e gli altri attori coinvolti, ha messo tutto il suo impegno per raggiungere un accordo condiviso, da cui l’intero territorio trarrà beneficio”.

L’intervento di bonifica, atteso da ben 17 anni, comporterà una spesa complessiva di 160 milioni di euro: già avviate le opere interne all’impianto dell’Enichem.
Non si perde tempo: contestualmente al tavolo, è stato infatti presentato in Comune il progetto esecutivo relativo al mutamento di percorso del torrente: ora manca solo la stipula dei contratti con le singole imprese, ma sono è già stato determinato ogni dettaglio in relazione agli stessi, comprese tempistiche, compensi.

“L’agricoltura ossolana è sempre pronta a dare una mano, quando ve n’è bisogno. Ma la stessa attenzione va data alle imprese che operano su questo fantastico territorio. Non va dimenticato che oggi, le imprese ossolane, svolgono in montagna un’attenta azione di presidio e tutela del territorio: i giovani sono determinati a proseguire l’attività di famiglia o, addirittura, di intraprenderla quali nuovi allevatori. Ma vanno incoraggiati, sostenuti e vanno date loro le giuste garanzie di futuro”.

L’affermazione dell’agricoltura ossolana passa anche e soprattutto attraverso la conoscenza e la promozione dei prodotti tipici e del territorio: “Tema su cui necessarie ampie e strategiche riflessioni per proiettare il territori verso nuovi traguardi sul profilo socioeconomico, oltrechè turistico e occupazionale” evidenzia il direttore di Coldiretti.  “Occorre riconoscere e sostenere la forte identità dell’agroalimentare, creando reti e sinergie in modo che la crescita sia costante e condivisa”.

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