15 Gennaio 2014
TERRITORIO

Si parla di cave in provincia di Novara ma le rappresentanze agricole non ne sanno nulla e, anzi non vengono nemmeno interpellate.
È vibrante la protesta di Coldiretti nell’apprendere di un’imminente riunione – si parla addirittura di domani, giovedì  16 gennaio -  della Commissione Ambiente della Provincia di Novara in merito alla discussione sul disegno di legge regionale sulle cave: l’ordine del giorno in discussione previsto, infatti, vede come punto principale le “Osservazioni sul disegno di legge n.384 “Misure urgenti di semplificazione delle norme regionali sulle attività estrattive”.
La convocazione è stata indirizzata lo scorso 9 gennaio ai componenti della seconda Commissione consiliare permanente (Ambiente), ai capigruppo consiliari della Provincia, al presidente della Provincia, agli assessori e al dirigente del settore competente e, per conoscenza, al presidente del Consiglio Provinciale.
“Un argomento di primario impatto per il territorio, che ancora una volta rischia di trovarsi alle prese con il problema della sottrazione di terreno agricolo, un problema reale per il Novarese che, tra cave e grandi opere infrastrutturali, ha visto negli ultimi anni ridursi progressivamente le disponibilità di areali destinati all’attività agricola: inoltre le cave sono impattanti sotto molteplici aspetti, non ultimo quello relativo all’equilibrio idrogeologico del territorio”: lo rimarcano i vertici della Coldiretti interprovinciale, che firmano la lettera aperta ai giornali del territorio di cui si riporta qui sotto il testo.

Agli organi di stampa della provincia di Novara

Poco tempo fa, la scrivente Federazione Interprovinciale Coldiretti di Novara e del Vco ha inviato una formale richiesta aggiornamento in merito alla creazione di cave di prestito nei comuni di Bellinzago, Cameri e Novara.
Da quanto abbiamo appreso, giovedì  16 gennaio alle ore 17 si riunirà la Commissione Ambiente della Provincia di Novara per parlare del disegno di legge regionale sulle cave.
L’ordine del giorno prevede come punto principale “Osservazioni sul disegno di legge n.384 - Misure urgenti di semplificazione delle norme regionali sulle attività estrattive”.
La mancata risposta alla nostra richiesta e il mancato coinvolgimento di Coldiretti, maggiore organizzazione agricola provinciale, nella discussione di un argomento così importante per il territorio, non può che indurci ancora una volta a leggere tali passi come una palese disattenzione della politica alle istanze e all’importanza e il mancato riconoscimenti del ruolo dell’agricoltura per il comprensorio della provincia di Novara. Auspicando che si tratti, appunto, di “sola” disattenzione e non di precisa e programmata volontà.
Va in ogni caso ribadito che il suolo rappresenta un bene finito e non rinnovabile e la definizione di un limite al consumo e allo sfruttamento deve essere un compito fondamentale di tutte le amministrazioni locali, a partire dalla Provincia, che devono tenere conto del bene e delle necessità della comunità che rappresentano piuttosto che dell'interesse di pochi, ponendo il valore della qualità della vita al di sopra di qualsiasi interesse economico.
Sorprende che, su questo tema, nulla risulti ancora oggi essere stato detto anche dall’associazione irrigazione Est Sesia, per il ruolo che riveste nella gestione del territorio per quanto riguarda l’aspetto idrico.
L’apertura di nuove cave in un territorio già fortemente urbanizzato dal punto vista ambientale costituirebbe un grave danno, così come per il mondo agricolo dove la disponibilità di terreno è di fondamentale importanza e rappresenta un fattore determinante per il proseguo dell’attività primaria.

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