17 Luglio 2014
TERRITORIO

Si corre tra gli alpeggi di un grande formaggio e, non a caso, la ‘Sky Race’ in programma domenica prossima in Val Formazza porta il nome di uno dei grandi sigilli caseari dell’Ossola, il Bettelmatt. Partenza da Riale, poi si sale al lago Toggia, si entra in Svizzera dal Passo San Giacomo e si corre in Val Corno fino a rientrare in Formazza dal Passo del Gries fino a raggiungere l’Alpe Bettelmatt. E da qui la corsa si sdoppierà sui 22 e 38 chilometri, con percorsi diversi. Organizza Formazza Event.

“Un’iniziativa bella e intelligente, che promuove il territorio e, con esso, uno dei suoi prodotti di punta, ormai noto in tutto il mondo e apprezzato dai gourmet più esigenti” commentano il presidente di Coldiretti Novara Vco Federico Boieri e il direttore Gian Carlo Ramella.
E tra i premi non mancherà proprio una forma di Bettelmatt, che sarà estratta fra i corridori.

“Il Bettelmatt è un formaggio d’origine antichissima, legato al popolo walser e alla tradizione dell’alpeggio, ancor viva e ben presente in queste terre alte. Storicamente, proprio il mantenimento delle vie che portano agli alpeggi ossolani ha avuto grande importanza storica, sia per i collegamenti con la Svizzera e il Centro Europa (che avvenivano proprio grazie alle vie che collegano la valle Formazza con i passi del Gries e del San Giacomo, terra di Bettelmatt e Grasso d’Alpe), sia per l’economia domestica delle imprese a conduzione familiare, la cui vita era regolata dai ritmi e dalle esigenze dell’attività d’alpeggio. Sulle Alpi, infatti, la produzione di latte e di formaggio ha sempre avuto un ruolo di primo piano sotto l’aspetto socio-economico: anticamente, addirittura, era d’uso dedicare una forma di formaggio ad ogni nuovo nato”.

Per produrre il Bettelmatt, gli allevatori portano in quota le loro vacche nei mesi di luglio e agosto, per un periodo di circa 60-70 giorni, a conferma dell’unicità, rarità e valore di questa produzione casearia: il rientro, infatti, avviene già alla fine di agosto, o al massimo in settembre, quando le condizioni meteorologiche in alta montagna cominciano a peggiorare repentinamente. Segue poi un’attenta stagionatura, della durata minima di due mesi.
Il Bettelmatt è uno dei pochi formaggi d’alpeggio semicotti che si producono in Piemonte, in buona compagnia di Ossolano e Maccagno (anch’essi legati alla tradizione e alle antiche tecniche casearie del popolo walser).
A conferma dell’antica origine del Bettelmatt vi sono tracce risalenti all’età medievale, nonché antichi documenti che identificano in Formazza l’esistenza di un formaggio ‘Bettelmatto’.
Come detto, la produzione avviene esclusivamente in alcuni alpeggi estivi d’alta quota nei comuni di formazza, Premia e Baceno (sono tutti sopra il 1800 metri, ma si toccano anche i 2400). In particolare sulle alpi Bettelmatt, Kastel, Vannino e Toggia che si trovano in alta Val Formazza e sulle alpi Forno, Sangiatto e Poiala in Valle Antigorio (e più precisamente in Valle di Devero). Una produzione – quella del Bettelmatt – che, come detto, è d’antica origine ma che prospetta anche alle giovani generazioni un futuro di continuità: diversi sono infatti i giovani allevatori che, nel continuare l’attività di famiglia, proseguono con l’attività d’alpeggio e caseificazione.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi