21 Agosto 2014
RISO

Il riso novarese sale dal piano in montagna, sulle vette della Valsesia, per un evento speciale, che si ripete ormai da anni: è la tradizionale ‘risottata’ in occasione della tradizionale giornata che a Rima San Giuseppe dedica, appunto, al riso sabato 23 agosto.
Non a caso, la manifestazione promossa dalla Pro Loco di Rima si chiama ‘Risotto in Piazza’.
Ma non solo: a sovrintendere la cucina un ‘cuoco’ davvero eccezionale: infatti, ci sarà come ogni anno il vescovo Franco Giulio Brambilla, da sempre legato al paesino dell’alta Val Sermenza, dove anche quest’anno vi trascorre un periodo di riposo in occasione dell’estate. L’evento inizia poco dopo le 12 ed è aperto a tutti al prezzo popolare di 15 euro (fino a esaurimento di disponibilità, è bene prenotare al numero 345.8095160).

“Ringraziamo la Pro Loco di Rima per aver accettato il dono del nostro riso – commenta il direttore della Coldiretti interprovinciale Gian Carlo Ramellache, unito ai sapori della montagna, è importante simbolo di tradizione. Ancor più è un onore poter collaborare alla bella giornata in compagnia del nostro Vescovo, con cui il rapporto è saldo e costante”.

Il riso è stato offerto da Fabrizio Rizzotti, titolare della Cascina Fornace di Vespolate, che già collabora con istituzioni cristiane di beneficienza del territorio.

Attraversato dal torrente Sermenza, il comune di Rima San Giuseppe ha origini walser (Arimmu o Ind Rimmu  è il nome nell’antica lingua germanofona) e conta 69 abitanti: si trova in provincia di Vercelli, ma appartiene alla diocesi di Novara, come l’intera Valsesia.
L’origine è antica, in quanto il borgo fu fondato nel 1300 dai walser di Alagna. La parte più alta del territorio di Rima San Giuseppe è compresa nel Parco naturale Alta Valsesia.

Il menu della giornata premia le produzioni tipiche territoriali: affettati, risotto, formaggi, dolce e vini del territorio, tutto servito sui tavoli approntati per l’occasione.
Presieduta da Sergio Camerlenghi, l’Associazione Turistica Pro Loco di Rima è attivissima per proporre, ogni anno,  un gran numero di iniziative volte alla promozione del territorio: “E i sapori sono una componente importante, così pure come il punto di contatto che, nella nostra diocesi, accomuna la pianura del riso ai sapori delle vette alpine: e ‘Risotto in piazza’ ne è esempio. Ancora, va sottolineata l’unicità del risotto come importante prodotto bandiera della nostra tradizione e della cucina del nord Italia: due terzi della popolazione mondiale si nutre di riso, ma il risotto è davvero una nostra peculiarità italiana, che tutto il mondo ci invidia”.

Conclude il direttore Ramella: “Risotto in Piazza è una manifestazione utile a promuovere la conoscenza del ruolo importante del nostro riso. Un prodotto d’eccellenza che vive un momento difficile, per via delle massicce importazioni ‘a dazio zero’ di riso cambogiano. Grazie alla mobilitazione della Coldiretti, l’Italia ha portato sui tavoli dell’Unione europea la richista di adottare la clausola di salvaguardia per fermare l’import selvaggio e salvare il futuro del riso novarese e italiano: una battaglia che si gioca a livello politico, certo, ma che vede anche l’importanza di agire sul piano di conoscenza, informazione e promozione”.

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