12 Marzo 2024
Peste suina: bene nomina subcommissari ma agire subito a sostegno delle imprese

Servono tempi certi per gli indennizzi per evitare l’aumento delle zone di restrizione

 

 

“Bene la nomina dei tre subcommissari, ma serve accelerare per intervenire a sostegno delle imprese, non c’è più tempo da perdere”. E’ quanto commenta Coldiretti a seguito delle riunione in materia di Peste suina africana-PSA, svoltasi al Ministero della Salute alla presenza dei sottosegretari alla Salute Marcello Gemmato e all’agricoltura Patrizio La Pietra, durante la quale è stata annunciata la nomina di tre subcommissari, Mario Chiari, Giovanni Filippini e Simone Siena, con deleghe specifiche.

“Nell’auspicare che queste nomine vadano a rafforzare la squadra di lavoro, ribadiamo che occorre incrementare il depopolamento dei cinghiali, anche nelle aree dove non si sono ancora verificati casi di peste suina, in modo da evitare, parallelamente, un ulteriore ampliamento delle zone di restrizione – commentano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi e il Direttore Luciano Salvadori – Fortunatamente nelle nostre province non si sono ancora riscontrati casi, ma non possiamo abbassare l’allerta. Oltretutto, i cinghiali causano incidenti, provocano danni alle coltivazioni e diffondono malattie.  La situazione resta preoccupante con i casi di positività alla Psa che continuano ad aumentare mettendo a rischio l’intero comparto e la filiera suinicola. E’ necessario – proseguono - fornire ulteriori risorse, e tempi certi per gli indennizzi, per i contributi alle imprese che hanno subito danni indiretti (Decreto MASAF), ampliando il periodo interessato, ad oggi previsto fino a novembre, almeno fino ad aprile di quest’anno con una procedura celere per sostenere i suinicoltori da troppo tempo in difficoltà. Inoltre, sosteniamo la proposta, sulla quale si sta lavorando presso le istituzioni europee, per creare una Zona di restrizione da PSA con focolaio di cinghiali, alla quale si applichino condizioni diverse da quelle previste per le zone con focolaio di suini domestici. È necessario, infine, normalizzare le modalità di commercializzazione per evitare la speculazione che stanno operando alcuni macelli”, concludono Tofi e Salvadori.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi