20 Febbraio 2014
PAGAMENTI PAC 2013

Sono giorni di tensione e di contatti intensi con la dirigenza di Arpea, l’organismo pagatore della regione Piemonte e con la Regione per il tramite dell’assessorato all’Agricoltura. Sono mesi che Coldiretti Piemonte insiste con i funzionari di Arpea perché si proceda al pagamento della PAC 2013 e, già a far data  dal 9 dicembre, Coldiretti Novara Vco ha posto il problema a livello di tavolo verde agricolo provinciale.
Su 40.000 aziende circa, del Piemonte, 35.000 sono andate regolarmente in pagamento, mentre circa 5.000 sono state fermate da Arpea, circa 200 in provincia di Novara.

Lo precisa il direttore interprovinciale Gian Carlo Ramella: “Coldiretti Novara Vco, già in occasione del tavolo verde del 9 dicembre scorso, aveva insistentemente chiesto alla Provincia di Novara nella persona del vicepresidente Bona, che ha anche delega all’agricoltura, di intervenire in Regione nei confronti dell’assessore regionale e nei confronti di Arpea a sostegno delle imprese agricole, in quanto si trattava di qualche vizio formale, e la situazione portava all’irreparabile perdita di importanti e storiche aziende agricole del territorio”. Vizi formali, nella maggioranza dei casi, o situazioni irrilevanti dal punto di vista sostanziale della domanda: “Questi mancati pagamenti, oltre a mettere a rischio la sopravvivenza di imprese agricole che sono una risorsa per l’economia del territorio, bloccano di fatto anche l’intero indotto”.

Da sempre, Coldiretti ha sostenuto e chiesto con fermezza che non si blocchi il pagamento dell’intera domanda in attesa di verifiche spesso solamente formali, che vanno a compromettere l’erogazione delle spettanze alle imprese agricole “ma, eventualmente, che ci si limiti a bloccare i soli pagamenti per le particelle oggetto di accertamento”.
Di questi tempi, poi, la liquidità che arriva alle imprese agricole con la Pac è determinante e molto importante per far fronte alle spese di gestione dell’azienda agricola. Coldiretti Piemonte, nel richiedere per l’ennesima volta, alla Regione di intervenire sull’organismo pagatore, ha dovuto prendere tristemente atto della insostenibile e complessa situazione politica regionale. L’approccio eccessivamente burocratico a tale problematica da parte di Arpea allontana sempre di più gli uffici preposti dalla realtà esistente e dalle esigenze delle imprese, impedendone un percorso economico.

“Per tutti, vale la stessa considerazione: con quale diritto ed in base a quale disposizione di legge si fermano questi pagamenti, mettendo in crisi le imprese agricole che sono finite nei controlli?
La risposta di Coldiretti, dopo mesi di colloqui serrati, è quella di affidarsi ad un Corpo legale per chiarire nell’interesse dei soci e del sistema agricolo piemontese nel suo complesso le problematiche esistenti.
Giusto effettuare i controlli e le verifiche necessarie, non è accettabile che un accavallarsi di situazioni burocratiche generi difficoltà letali alle imprese.
Coldiretti è pronta a qualsiasi confronto nella massima trasparenza affinché tutte le imprese che hanno diritto a ricevere i pagamenti possano sostenere le loro richieste legittime in tutte le sedi opportune”.

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