6 Maggio 2013
NO ALLA NUOVA DISCARICA E AI RIFIUTI D’AMIANTO A BARENGO

Con una lettera inviata alla Regione, alla Provincia e al Comune di Barengo, la Coldiretti interprovinciale di Novara e Vco ha chiesto di partecipare alla Conferenza dei Servizi in merito al progetto di realizzare una nuova discarica monodedicata ai rifiuti contenenti amianto che, appunto, potrebbe sorgere a Barengo.
“La Scrivente Organizzazione Professionale Agricola – scrivono i vertici di Coldiretti - nell’interesse dei propri associati  del Comune di Barengo e dei comuni limitrofi  dediti ad attività imprenditoriali agricole e zootecniche  , venuta a conoscenza che è  convocata la Conferenza dei Servizi  per il giorno 23 maggio p.v. chiede di poter partecipare alla conferenza medesima nell’interesse degli associati e delle imprese”.

Già nelle scorse settimane la Coldiretti aveva espresso la forte contrarietà in merito alla realizzazione della nuova discarica, come dichiarato dal vicepresidente Federico Boieri: “La tutela del suolo agricolo deve trovare carattere prioritario per la programmazione del territorio: troppo spesso si parla di discariche, pozzi di petrolio e macroinfrastrutture, mentre il tema della difesa dell’agricoltura e della considerazione della sua strategicità è molte volte sottaciuto”.
Concetto ribaduto dall’ultimo consiglio della federazione interprovinciale che ha posto grande attenzione sul tema: “L’agricoltura non è d’accordo con il progetto di questa discarica e chiede tutela per un territorio che va difeso e su cui insistono eccellenze produttive agroalimentari, dal riso ai cereali, sino ad una filiera zootecnica che produce carni e formaggi rinomati”.

Nelle province di Novara e Vco la sottrazione di suolo agricolo ha già privato il territorio di terreni considerati fra i migliori sia in termini di produttività che di localizzazione: terreni fertili e di pianura, che sono facilmente accessibili ed hanno caratteristiche ottimali: “Bene ha fatto, dunque, il consiglio comunale di Barengo ad esprimersi contrariamente alla nuova discarica: per parte nostra, muoviamo considerazioni di carattere economico e sociale, il territorio rappresenta un fattore di sviluppo e non si possono assumere decisioni senza tener conto di chi ci abita e di chi ci opera”.
La crescente crescita del “made in Novara-Vco” agroalimentare, fatto di unicità produttive che reclamano il giusto spazio territoriale di coltivazione, rischia di essere minacciata o ridimensionata dalla difficoltà sempre maggiore nel preservare le ideali condizioni per lo “spazio rurale” del territorio.
Il vicepresidente Boieri si dice preoccupato per il futuro dell’area di Barengo e delle vicine colline: una zona dove le colture di riso, cereali e vite si incontrano nel raggio di pochi passi. Tre eccellenze del tessuto agroalimentare locale: “Ritengo che la zona delle Colline Novaresi abbia già pagato un caro prezzo dal punto di vista ambientale vista la presenza di due discariche attive da parecchi anni (Ghemme e appunto Barengo) che distano tra loro pochi chilometri. Sono temi che preoccupano sia la popolazione, di prevalente estrazione rurale, sia le attività agricole. Negli anni scorsi si è investito molto per portare ad alti livelli di riconoscimento le produzioni agroalimentari del territorio e le imprese agricole si sono impegnate per rispondere a questa sfida con investimenti consistenti. Non vogliamo che tutto questo sia vanificato”.
Concetti che l’organizzazione agricola è pronta a sostenere e rimarcare anche in Conferenza dei Servizi.

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