29 Ottobre 2008
No ai tagli alle scuole e ai servizi pubblici montani

TORINO – Coldiretti Torino esprime preoccupazione per le conseguenze che potrebbero avere sui territori di montagna i piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche previsti dall’articolo 3 del decreto legge 154 in materia di sanità e finanza locale.
Riccardo Chiabrando, presidente Coldiretti Torino, spiega: "Isolamento, spopolamento, infrastrutture inadeguate rendono difficile già oggi l’istruzione nei contesti sociali degli oltre quattromila piccoli comuni montani e nelle decine di piccoli centri abbarbicati sulle Alpi piemontesi. Come ripetutamente denunciato dall’Uncem - Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani - la scuola rappresenta la garanzia del diritto all’istruzione e il principale presidio per assicurare la coesione sociale nei territori marginali che notoriamente presentano evidenti minacce di esclusione. Siamo ovviamente preoccupati per le annunciate conseguenze di questo provvedimento che rischia di scardinare l’intero sistema scolastico montano, in Italia come in Piemonte. Un taglio alle risorse delle scuole di montagna significa mettere in seria difficoltà uno dei servizi principali ai quali è legata la permanenza delle famiglie in tali aree, già caratterizzate da una carente dotazione ed erogazione di questi ultimi".
Emilio Fugazzi, direttore Coldiretti Torino, aggiunge: "La minacciata riduzione dei plessi scolastici in montagna è una contraddizione rispetto alle politiche dell'Unione europea. Ad esempio, il terzo asse del Programma di sviluppo rurale ‘Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale’, con la misura 321 ‘Servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale’, intende aumentare l'attrattività di tali zone. La misura 322 ‘Sviluppo e rinnovamento dei villaggi’ promuove il miglioramento della qualità della vita nelle borgate del territorio montano piemontese, favorendo la possibilità di permanenza della popolazione locale e incentivando l'insediamento di nuove imprenditorialità e nuclei familiari. Altro obiettivo è la rivitalizzazione dei borghi montani piemontesi attraverso la realizzazione di interventi  integrati miranti al sostegno delle attività – produttive, culturali, ambientali, di servizio – esercitate nell'ambito delle borgate oggetto di  intervento, nonché al recupero architettonico e funzionale delle strutture e delle  infrastrutture singole e collettive presenti nelle stesse".
Riccardo Chiabrando, conclude: "L’Unione europea nel terzo asse del Psr ha inteso agire un’azione volta all’aumento della competitività sociale dei territori montani, investendo risorse significative: i provvedimenti previsti dal ddl 112 di anticipazione delle misure finanziarie 2009 vanno in direzione opposta".

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