21 Luglio 2009
MOBILITAZIONE COLDIRETTI, ROVELLOTTI CONSEGNA AL GOVERNATORE BRESSO IL DOCUMENTO PER UNA “FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA”

  Da Novara a Torino per consegnare a Mercedes Bresso il Documento di Coldiretti per “Una Filiera Agricola Tutta Italiana”: per la federazione interprovinciale di Coldiretti Novara e Vco si tratta dell’atto iniziale della tre-giorni di mobilitazione che ha visto contestualmente l’apertura dei primi presidi al Brennero con imprenditori agricoli giunti da tutta Italia insieme al presidente nazionale Sergio Marini.

I pullman partiti da Novara, dal Vco e da tutte le altre province del Piemonte hanno raggiunto piazza Castello intorno alle 9.15. Piazza che in un breve spazio di tempo si è tinta del giallo delle bandiere e dei berretti dei soci Coldiretti giunti numerosissimi per ascoltare il presidente e il direttore regionale Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa.
Rovellotti ha evidenziato i problemi del settore ma al contempo, com’è nello stile di Coldiretti, parla soprattutto di soluzioni, riprendendo i contenuti della proposta del documento che di lì a poco consegnerà al governatore Bresso: “La soluzione alla crisi senza precedenti del settore lattiero caseario passa per la costruzione di una filiera agricola tutta italiana, che si affianchi a quella tradizionale e che, pertanto, sia in grado di distinguere il prodotto nazionale da tutti quelli attualmente spacciati come tali, introducendo più trasparenza e più concorrenza sul mercato. Per fare ciò è necessario porre fine una volta per tutte alle anomalie che oggi rendono di fatto impossibile una leale concorrenza sul mercato. Paghiamo così le conseguenze dell’assenza di regole che consentano la valorizzazione del prodotto proveniente dalle stalle italiane, rendendo confusa e indistinta l’origine del latte, la composizione del prodotto, la sua qualità e genuinità. Questo impedisce di fatto una scelta consapevole e sicura da parte dei consumatori, le cui sigle aderiscono con convinzione alla  nostra mobilitazione”.

Al fine di superare tali anomalie, Coldiretti ritiene indispensabile l’adozione di specifici provvedimenti sul piano normativo ed amministrativo, senza alcun costo per l’amministrazione e per i cittadini, in risposta alle seguenti richieste, che costituiscono importanti punti programmatici del Documento di Coldiretti per “Una Filiera Agricola Tutta Italiana”:
                                               
a.       Rendere obbligatoria l’indicazione in etichetta dell’origine territoriale del latte a lunga conservazione e di quello impiegato per le produzioni casearie;

b.      Rendere obbligatoria l’indicazione nell’etichetta dei formaggi, come le mozzarelle, e dei latticini delle sostanze quali le cagliate prelavorate utilizzate come ingredienti nonché la loro origine territoriale;

c.       Vietare l’uso di caseine, caseinati e proteine concentrate del latte nella fabbricazione dei formaggi;

d.      Rendere pubblici i dati relativi alle importazioni di latte dall’estero, oggi non liberamente conoscibili da parte dei cittadini-consumatori e disponibili presso il Ministero della Salute (ASL e Uffici UVAC – Uffici Veterinari Adempimenti Comunitari), il Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e l’Agenzia delle Dogane.

e.      Creare le condizioni affinché si utilizzino prodotti locali da parte delle mense scolastiche, degli ospedali e, in generale, della ristorazione collettiva pubblica. Spetta all’Amministrazione assumere decisioni coerenti, a partire dai bandi di gara per la selezione delle imprese fornitrici, con lo scopo di favorire un consumo sostenibile di prodotto locale, di qualità, legato al territorio e rispettoso dell’ambiente secondo i principi del “Km 0”;

f.        Riconoscere il valore dei Mercati e dei punti di vendita diretta Campagna Amica quali elementi di concorrenza nelle modalità distributive, di trasparenza e convenienza per il consumatore, di contributo alla crescita delle economie locali e di sostenibilità ambientale. A tal fine è necessario che le Amministrazioni locali favoriscano lo sviluppo dei mercati, promuovano la rete dei punti vendita a “Km 0” e ne valorizzino il ruolo anche con specifici provvedimenti normativi, a vantaggio delle imprese agricole del proprio territorio e soprattutto dei cittadini.

g.      L’estensione del diritto allo “spazio scaffale” per i prodotti della filiera agricola tutta italiana, per valorizzare l’identità dei territori, i loro prodotti e l’intera economia dei distretti locali, attraverso una azione di forza nei confronti della grande distribuzione organizzata, pretendendo che siano valorizzati i prodotti locali come prerequisito imprescindibile per lo svolgimento della loro attività.

Il governatore del Piemonte Mercedes Bresso, anziché ricevere una ristretta delegazione di vertice, ha preferito scendere in piazza Castello e incontrare gli imprenditori agricoli accompagnata dall’assessore regionale all’agricoltura Mino Taricco. Dal governatore sono giunte parole di piena condivisione all’iniziativa Coldiretti, con l’assicurazione di un appoggio diretto da parte della stessa Regione.
                                                                                              
“Un primo obiettivo raggiunto” commenta il direttore di Coldiretti Novara Vco Francesco Renzoni, che era a Torino con Paolo Rovellotti in testa alla nutrita delegazione di Novara e Vco.
“Ma si tratta solo dell’inizio: domani torneremo a far sentire ancor più forte la nostra voce al presidio che organizzeremo al valico transalpino del Frejus, al confine con la Francia: sono stati organizzati pullman da Domodossola, Gravellona, Verbania, Oleggio, Borgomanero e Novara, la partecipazione sarà davvero massiccia. E giovedì toccherà a noi presidiare, con eguali modalità, il valico del Brennero, simbolo più evidente di una mobilitazione davvero iniziata con il piede giusto”.

E proprio al valico con l’Austria, come detto, ha parlato oggi il presidente nazionale di Coldiretti Marini: “Al Brennero è cominciata la prima vera reazione  a quelli che rappresentano i due furti ai quali è sottoposta giornalmente la nostra agricoltura. Da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come Italiano, un inganno enorme ai danni del consumatore e un modo scientifico per uccidere la nostra sana e onesta agricoltura di qualità” ha precisato Marini mentre “dall’altra parte il furto  di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli a causa  di  uno strapotere contrattuale da parte dei nuovi forti della filiera agroalimentare”.

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