26 Novembre 2019
MALTEMPO

Un fine settimana di disagi a causa del maltempo a conclusione di quasi un mese di pioggia. Iniziano a diminuire in queste ore le precipitazioni nella parte nord-orientale del Piemonte, mentre permangono ad occidente. Oltre 130 le strade secondarie chiuse in tutta la Regione, 653 gli evacuati, tutti i fiumi sopra al livello di guardia, anche se al momento sono a un livello stazionario, così come i laghi d’Orta e Maggiore.

L’ondata di maltempo fa salire il conto dei danni all’agricoltura. Un settore che, a causa degli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici, ha perso più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio, tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia la devastazione provocata dalle acque nelle campagne, dal Piemonte alla Liguria, dalla Calabria alla Campania. In tutto il Piemonte si registrano terreni allagati, serre e vigneti distrutti, coltivazioni di cereali perdute, ma anche frane e aziende isolate per strade interrotte e mancanza di luce: questa la situazione piemontese dove il maltempo ha colpito soprattutto la provincia di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino.

Nella provincia di Biella, all’altezza di Pettinengo, una frana ha distrutto una struttura di un’azienda agricola, segnala Coldiretti Vercelli – Biella, che insieme a Coldiretti Novara – Vco lancia anche l’allarme per i molti terreni rovinati per smottamenti, allagamenti e per gli alberi caduti. “La situazione più preoccupante per le nostre province è quella dei cereali: molto mais e anche alcune varietà di riso erano ancora in campo e la pioggia, che va avanti ininterrottamente da settimane, ha impedito di raccoglierli”, spiega Paolo Dellarole, Presidente di coldiretti Vercelli – Biella con delega al settore risicolo. Interviene anche Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco: “Dopo tutto questo tempo ormai i cereali rimasti in campo sono completamente rovinati ed è quasi impossibile – o inutile- ormai raccoglierli. Per i nostri agricoltori, molti dei quali si dedicano soprattutto a questa coltura, significa avere un danno consistente”.

Entrambi i presidenti danno un’indicazione: “Cogliamo l’occasione ancora una volta per ricordare a chi ha subito danni di farne segnalazione il prima possibile al Comune di competenza: qualsiasi risarcimento possibile potrà avvenire soltanto in presenza di questa segnalazione. Ci stiamo attivando con i nostri tecnici per seguire le aziende danneggiate. Intanto ribadiamo che, per evitare di dover costantemente rincorrere l’emergenza, servono interventi strutturali che vanno dalla realizzazione di piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi ai progetti di ingegneria naturalistica fino a un vero e proprio piano infrastrutturale per la creazione di invasi, con la regia dei Consorzi di bonifica, che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando è necessario. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma anche nei nostri territori, tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.

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