29 Novembre 2019
MALTEMPO

Da inizio ottobre un giorno su due è stato di pioggia. Il maltempo ininterrotto sta mettendo in grande difficoltà non solo le attività agricole, ma anche quelle zootecniche. È la denuncia di Coldiretti Novara-Vco che, sottolineando la situazione eccezionale, chiede per le aziende zootecniche una deroga che permetta di poter continuare a distribuire gli effluenti sui campi anche nel periodo invernale.

Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara-Vco, spiega che “la deroga è necessaria ed urgente. Servono altrettanto urgentemente risposte positive che consentano di intervenire il prima possibile anche in seguito alla richiesta della Regione al Presidente del Consiglio riguardo alla dichiarazione di stato di emergenza. Stato di emergenza che Coldiretti ha, da subito, sollecitato. Il settore agricolo sta vivendo momenti molto difficili a causa delle piogge incessanti di questo novembre e i ritardi delle lavorazioni rischiano di compromettere la nuova stagione”.

“Come abbiamo denunciato nei giorni scorsi, molti cereali non hanno potuto essere raccolti”, spiega la presidente. “La raccolta è compromessa perché i terreni sono intrisi d’acqua e i prodotti danneggiati. A rischio ora sono anche le tradizionali semine autunnali. In media il 50% delle operazioni di semina sono ancora da completare, mentre dove si è già seminato, i germogli e le piantine rischiano di soffocare per la troppa acqua. Nei campi allagati, poi, gli agricoltori non riescono neppure a portare a termine le normali lavorazioni di stagione, come la concimazione propedeutica alle semine stesse. Anche i sovesci sono a rischio”, continua Baudo. “Non smetteremo mai di ricordare che l’agricoltura è l’attività economica che, più di tutte le altre, vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici in atto, che si manifestano con una marcata tendenza al surriscaldamento e con la più elevata frequenza di fenomeni estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità. E’ anche, però, il settore maggiormente in grado di contrastare questi effetti, che maggiormente contribuisce alla cura e al presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, per cui è importante che le norme evolvano al fine di poter supportare le quotidiane attività delle nostre imprese. È necessario difendere la disponibilità di terreno fertile: servono interventi strutturali, occorre provvedere alla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi e pensare anche, come suggerito a livello nazionale, a un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca, con la regia dei Consorzi di bonifica e l’affidamento ai coltivatori diretti”.

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