31 Maggio 2016
LATTE

Ci sono anche il ‘Simonzola’ prodotto in Sudafrica e il ‘Bovizola’ ungherese – che nulla hanno a che fare con l’autentico Gorgonzola Dop prodotto nelle nostre province – tra i formaggi oggi in mostra a Milano alla Giornata del Latte Italiano.
Mostra che, se da un lato ha mostrato tutte le qualità del Made in Italy (compreso il Gorgonzola, quello autentico, ovviamente), dall’altro ha voluto smascherare gli inganni che fanno concorrenza sleale alle produzioni nazionali, dalle imitazioni dei formaggi italiani nel mondo ai trucchi che abbassano la qualita’ utilizzati nei prodotti low cost che arrivano dall’estero.

Ma c’è una buona notizia, importante e attesa dagli allevatori novaresi, in molti presenti oggi nel capoluogo lombardo: è quella dello storico passo avanti nella tutela del settore lattiero caseario italiano che si compie con l’annuncio del via libera all’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte e dei suoi derivati come yogurt e formaggi. 
A darne annuncio, proprio dal palco della Fiera Milano Congressi il premier Matteo Renzi ed il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.

“Un provvedimento necessario per un settore che, come dimostra lo studio presentato oggi, vede dimezzato il numero di stalle in Italia dove nel 2015 si è raggiunto il minimo storico di 33 mila allevamenti, rispetto ai 60 mila attivi nel 2005, per effetto del crollo del prezzo pagato agli allevatori, sceso addirittura al di sotto dei costi di alimentazione del bestiame”
commenta Federico Boieri, presidente di Coldiretti Novara Vco.
“La federazione interprovinciale Coldiretti con la sua presenza ha voluto portare sostegno alla manifestazione poiché abbiamo a cuore la questione del lattiero-caseario che in Piemonte registra una produzione lorda vendibile di 390 milioni, conta 2000 aziende produttrici, 51 specialità di formaggi e la crisi del degli ultimi anni sta mettendo a rischio 8000 posti di lavoro solo nella nostra regione”.

“Un risultato che – conclude Maria Lucia Benedetti direttore di Coldiretti Novara e VCO - giunge a undici anni esatti dall’introduzione dell’obbligo di indicare l’origine per il latte fresco, fortemente voluto dalla Coldiretti. Con l’etichettatura di origine si pone fine all’inganno del falso Made in Italy e le nostre produzioni avranno il dovuto riconoscimento. Coldiretti Piemonte porta avanti da tempo la battaglia per la trasparenza e continuerà a farlo poiché, solo in questo modo, si tutelano anche i consumatori che, grazie all’origine in etichetta, possono scegliere in modo consapevole cosa portare sulle loro tavole”.

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