5 Dicembre 2008
Il latte crudo e’ sicuro

TORINO – In merito alle notizie allarmistiche diffuse dagli organi di stampa sui rischi collegati al consumo di latte crudo, Coldiretti Torino intende contribuire a fare chiarezza e a fornire una corretta informazione ai consumatori.
Innanzitutto va sottolineato che tutti gli allevamenti italiani, piemontesi e torinesi producono latte nell’assoluto rispetto di tutte le normative nazionali ed europee.
Va poi chiaramente rimarcato che il latte crudo può essere un alimento a rischio soltanto per soggetti che non abbiano ancora completato il proprio corredo immunitario, come i bambini di età inferiore ai tre anni, o che lo abbiano – parzialmente o totalmente, temporaneamente o definitivamente – compromesso, come gli affetti da patologie immuno-depressive o gastrointestinali, le gestanti e taluni anziani. Per tali categorie il latte crudo può essere consumato previo riscaldamento ad almeno 75°C. Per le persone che non rientrano nelle categorie di cui sopra, il consumo di latte crudo è assolutamente sicuro e non rappresenta alcun rischio.
I distributori di latte crudo presenti in Italia sono tutti autorizzati ai sensi del Regolamento comunitario 852/2004, assoggettati alle norme previste nell’Intesa Stato-Regioni del 25 gennaio 2007 e monitorati secondo i piani di controllo redatti dalle singole Regioni. Pertanto, le aziende che vendono latte crudo sono soggette a controlli supplementari, rispetto a quelle che conferiscono il latte all’industria, effettuati dai servizi veterinari delle Asl, sia nell’allevamento sia al distributore. Tali controlli hanno ormai raccolto, nel solo Piemonte, migliaia di dati analitici che hanno evidenziato come la presenza di patogeni nel latte risulti nella norma delle disposizioni sanitarie.
Fortunatamente – ne siamo certi – le centinaia di migliaia di consumatori italiani che hanno imparato ad apprezzare il latte crudo come alimento sano e salutistico, con riconosciute attività immuno-protettive e antiossidanti, non si lasceranno fuorviare da una campagna di stampa strumentale che – partendo da poche decine di casi mossi in relazione al consumo di latte crudo, ma non accertati dalle competenti autorità sanitarie e riferiti a soggetti appartenenti alle categorie a rischio di cui sopra – sta cercando di demonizzare un alimento che ha raggiunto volumi di vendita assolutamente significativi e destinati a una crescita esponenziale.

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