7 Agosto 2013
GRANDINE SULLE COLLINE NOVARESI

Ci vorrà qualche giorno per avere ben chiara la stima dei danni conseguenti alla grandinata che, ieri notte, ha colpito diverse aree delle Colline Novaresi provocando danni ai vigneti.
C’è comunque timore di perdite ingenti e i tecnici di Coldiretti, unitamente al Condifesa presieduto da Carlo Tega, sono a fianco delle imprese agricole per gli opportuni rilievi.
Ci vorrà qualche giorno, si diceva, “e ciò “perché bisognerà  attendere il disseccamento delle parti verdi colpite, solo allora si avrà un quadro sostanziale della situazione”.
                                                                      
“E’ iniziato a grandinare poco dopo le 22” Tega “ed è stata una precipitazione violenta e a più riprese: alla prima grandinata, infatti, ne è seguita poco dopo una seconda, sempre di forte intensità. La perturbazione era attesa, ma ha colpito davvero violentemente il territorio a causa del forte sbalzo termico dovuto all’impatto con l’aria calda della pianura, dopo giorni di sole e temperature molto alte, che hanno superato i 35 gradi”.
Inoltre, “non va nascosto il timore che simili eventi possano ripetersi anche nelle aree di pianura: c’è attenzione e preoccupazione, insomma, e il clima incostante di questa “pazza” estate certo non incoraggia a pensare positivamente”.

L’andamento climatico anomalo del 2013 ha già provocato, tra danni, mancati ricavi e maggiori costi, perdite stimate dalla Coldiretti in oltre un miliardo di euro all’agricoltura italiana (stima nazionale) per effetto di una primavera eccessivamente piovosa e del ripetersi di eventi estremi con sfasamenti stagionali e  precipitazioni brevi e intense.
Con un contesto del genere, i terreni coltivati, grazie alla loro capacità di assorbimento, rappresentano un vero e proprio airbag naturale contro l’impatto dell’acqua.
“La grandine è la più temuta dagli agricoltori in questa stagione perché provoca danni insanabili alle coltivazioni” conclude la Coldiretti interprovinciale.
                                                                               
Il maltempo che ha colpito duramente le campagne frena la crescita dell’agricoltura che fa segnare un calo congiunturale nel valore aggiunto.  La rilevazione di Coldiretti sulla base delle stime preliminari  dell’Istat che evidenziano per l’Italia un calo tendenziale del Pil del 2 per cento e congiunturale dello 0,2 per cento.

Dopo una primavera estremamente piovosa soprattutto nelle regioni del nord, si sono verificate infatti – segnala la Coldiretti - ricorrenti tempeste estive, che con nubifragi e grandine hanno colpito a macchia di leopardo la penisola, facendo salire ad oltre un miliardo il conto dei danni provocati all’agricoltura, tra perdite e maggiori costi.
A causa dei cambiamenti climatici il 2013 è stato caratterizzato nelle campagne dal ripetersi di eventi estremi con sfasamenti stagionali e  precipitazioni brevi e intense.
Si tratta di fenomeni – conclude la Coldiretti - con i quali è costretta a convivere l’agricoltura che a differenza delle attività industriali si svolge all’aria aperta ed è quindi soggetta alle bizzarrie del tempo, oltre alle difficoltà di mercato dovute alla crisi.

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