16 Dicembre 2022
Filiera Italia: salvati carne, salumi e vino

Fermato il tentativo di escludere dai finanziamenti europei questi prodotti

Fermato il tentativo di escludere dai finanziamenti europei della promozione carne, salumi, vino e birra sotto attacco di un approccio ideologico che discrimina alimenti che fanno parte a pieno titolo della dieta mediterranea. Questa la decisione della Commissione Europea che, per quanto riguarda l’annualità 2023, ha eliminato gli elementi di penalizzazione per questi prodotti. Dopo questo importante obiettivo raggiunto è però necessario mantenere alta la guardia perché nel prossimo regolamento non si torni a demonizzare alcuni prodotti invece che lavorare a una corretta informazione sulla quantità di alimenti che devono essere consumati nell'arco della giornata

 

Fondamentale per questo traguardo il lavoro fatto negli ultimi mesi che ha portato Coldiretti ad avere a un confronto diretto con i commissari Ue Timmermans, Wojciechowski e Gentiloni, e l’impegno del Governo italiano che è riuscito a rompere il fronte a livello europeo. La difesa dei settori riguardanti vino, carne e salumi vale per l’Italia oltre 40 miliardi e centinaia di migliaia di posti di lavoro anche grazie al successo della domanda all’estero dove sono trai i prodotti simbolo del Made in Italy.

 

“Il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate – affermano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il Direttore Luciano Salvadori - L’equilibrio nutrizionale va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. I bovini di Razza Piemontese e i vini del territorio Ghemme DOCG, Sizzano DOC Fara DOC e Boca DOC devono essere tutelati, respingendo le ingiuste misure discriminatorie che aprono la strada all’omologazione alimentare e alla dieta unica mondiale, con il rischio di arrivare a sostituire il cibo naturale con quello sintetico”, concludono.

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