26 Aprile 2013
FAUNA SELVATICA E CINGHIALI

“A seguito delle ripetute azioni, la Regione Piemonte, nella persona del neo assessore regionale ai parchi Vignale, in via informale, ha fatto sapere al Parco del Ticino che nell’approvazione del bilancio regionale sarebbe previsto lo stanziamento di 600 mila euro per pagare i danni provocati dalla fauna selvatica e dai cinghiali. Non sappiamo però a quali aree o province piemontesi sono destinati: solo nel Parco del Ticino, infatti, sono stati quantificati oltre 300 mila euro di danni – ovviamente non ancora pagati – nel solo triennio 2010-2012”.
È caustico il commento del direttore della Coldiretti interprovinciale di Novara-Vco Gian Carlo Ramella all’apertura della Regione verso le richieste – legittime e più volte ribadite – del mondo agricolo.
                
“L’informale comunicazione è stata valutata dalla giunta esecutiva di Coldiretti Novara Vco riunita martedì sera a Borgomanero: non possiamo però dimenticare che si tratta di un’ennesima promessa e che, come detto, di concreto non c’è ancora nulla.  Ma le imprese non vivono di annunci puntualmente disattesi: mi riferisco, in particolare, a quelli della scorsa estate, pervenuti direttamente dal governatore Cota ed annunciati dal presidente del Parco del Ticino Avanza nel corso di una nostra protesta.
Ma poi, zero fatti. Ora sarà la volta buona? Ce lo auguriamo, e con noi gli imprenditori – specie quelli che operano, appunto, in area parco – che attendono il pagamento dei danni addirittura risalenti al 2010.
Molti ci chiedono di scendere in piazza: per senso di responsabilità e di dialogo abbiamo deciso di aspettare ancora qualche giorno e vedere se l’annuncio datoci troverà un concreto seguito.
Tra pochi giorni a Oleggio, il cui territorio è uno dei più colpiti dal problema, ci sarà la Fiera Agricola del I Maggio: i nostri produttori agricoli sono pronti a ribadire lì – e con chiarezza – i concetti prima esposti”.
                                                          
L’ultima azione intrapresa da Coldiretti Novara Vco in Regione risale a pochi giorni fa. Si tratta di una lettera che, nei toni, riassume tutta la serietà di una situazione divenuta non più sostenibile: “dobbiamo condividere l’opinione delle molte imprese agricole indignate dalle ripetute rassicurazioni di un rapido pagamento dei risarcimenti pregressi per i danni provocati dalla fauna selvatica nel territorio del Parco Ticino: promesse che, appunto, non sono mai state mantenute e, anzi, smentite da lunghi silenzi e dalla recrudescenza di un problema non risolto. I danni della fauna selvatica, infatti, continuano ad essere subiti dagli imprenditori agricoli, beffati dalle invasioni di cinghiali ed altri animali selvatici che distruggono i campi e portano gravissimi danni economici alle loro imprese. Uno scenario che ci porta a scrivere quest’ennesima e ultima lettera: rimarchiamo la gravità di una situazione che ha prostrato le imprese agricole, che attendono  il pagamento dei risarcimenti danni relativi al 2010, 2011 e 2012.
Siamo quindi a chiedere di conoscere in forma scritta e nei modi propri della pubblica amministrazione i tempi certi relativi al pagamento dei danni pregressi, oltre a sollecitare interventi realmente efficaci per prevenire il protrarsi di un problema sempre più grave. Riteniamo, infatti, la necessità di interventi urgenti e prioritari per consentire alle imprese agricole di poter operare con prospettive certe per il futuro, senza dover essere costrette – come, di fatto, avviene oggi – a pagare di tasca propria, e con conti pesanti, il prezzo di una prolungata disattenzione sul problema. E’ nostro compito ricordare alle istituzioni come l’agricoltura sia, oggi, l’unica attività che gestisce ed esercita una costante manutenzione del territorio: territorio che, senza di essa, è destinato all’abbandono”.
A seguito della missiva di Coldiretti, è stata convocata una riunione in Prefettura martedì prossimo, 30 aprile, al fine di discutere “un argomento che continua a destare sia per i gravi rischi per la pubblica incolumità sia per gli ingenti danni alle colture”.

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