Secondo premio a livello nazionale per Marina Olwen Fogarty, 29 anni, viticoltrice a Maggiora e laureata in filosofia, nonché membro dell’Institute of Wines and Spirits di Londra.
La sua è una passione che lega vino e territorio: Marina Olwen Fogarty l’ha tradotta nel progetto di una start-up di successo, che le è valso il secondo premio nazionale al concorso WE – Progetti delle donne, lanciato lo scorso anni con il fine di sviluppare ed evidenziare le capacità progettuali ‘al femminile’ nell’avvicinarsi dell’appuntamento con Expo2015.
La premiazione è avvenuta venerdì scorso presso lo spazio ME and WE – Women for Expo: a sottolineare ancor di più l’importante risultato declinato ‘al femminile’ è stata la presenza delle tre generazioni di donne che guidano l’azienda di famiglia, ovvero la mamma e la nonna di Marina (Marina fa parte del comitato territoriale di Coldiretti Donne Impresa), mentre la Coldiretti interprovinciale era rappresentata dal direttore Gian Carlo Ramella.
Oggi Marina è impegnata nell’impresa di famiglia con i fratelli Francis e Miriam: si tratta dell’azienda vinicola ‘Vallana’, guidata dalla mamma Giuseppina, da sempre associata a Coldiretti.
Ispirati dall’eredità dei loro antenati, i Vallana-Fogarty hanno raccolto la sfida di portare la tradizione di famiglia alla nuova generazione: i vini prodotti sono il Colline Novaresi doc nelle tipologie Rosso e Spanna, il Boca doc e il Gattinara docg.
“L’azienda di Marina Olwen Fogarty - sottolinea il direttore Ramella – evidenzia sul territorio la positività del protagonismo femminile in agricoltura. Nella loro attività imprenditoriale le donne agricoltrici italiane hanno dimostrato capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità. Oggi sono Sono 215.329 le imprese agricole guidate da donne nel primo trimestre del 2015 in Italia dove ormai nelle campagne quasi una azienda su tre (28,9 per cento) è rosa per effetto della grande attrattività agli occhi delle donne che hanno contribuito al profondo rinnovamento del settore”.
Due i tipi di progetti che il concorso mirava a promuovere: quelli, appunto, legati all’idea di start-up (“Progetti delle Donne”) e quelli già in essere (“Progetti per le Donne”): l’iniziativa ha avuto un’ottima adesione, con la presentazione di ben 100 progetti. E tra questi, fra i tre vincitori, c’è quello di Marina Olwen Fogarty, “Alto Piemonte. Al-Top!”, un polo dedicato alle eccellenze enogastronomiche dell’Alto Piemonte.
Come spiega l’autrice, “il progetto ha due obiettivi: il primo è la produzione sostenibile di vino Dop e la creazione di un polo culturale/vetrina dedicato alle eccellenze dell'Alto Piemonte. Si parte dalla costituzione di un’azienda viticola in Alto Piemonte in sinergia con l’azienda vinicola Vallana di Giuseppina Vallana. Perché investire sul vino in Alto Piemonte? Qui nascono vini di altissima qualità con il potenziale di invecchiamento tra i più alti al mondo; il vino viaggia nel tempo, resiste agli spostamenti, oltrepassa i confini: ecco perché è il prodotto che per eccellenza comunica le tradizioni e la storia del proprio territorio al mercato globale diventando il traino degli altri prodotti. Il vino di un territorio invita a scoprirne la cultura e la gastronomia; la viticoltura ispirerà un modello produttivo sostenibile con particolare attenzione alla (ri)fertilizzazione dei suoli, azzeramento dell'inquinamento, riciclaggio sostenibile degli scarti di produzione. Tale modello sarà applicabile per il recupero di suoli consumati da agricolture intensive”.
Tra i punti chiave del progetto vi è la creazione “di un polo culturale sito in un parco di grande pregio paesaggistico nel cuore del Boca doc. Il Polo sarà un centro ove promuovere il vino dell’Alto Piemonte e i suoi prodotti agroalimentari in collaborazione con aziende locali che desiderano una vetrina di eccellenza, con posizione strategica di richiamo turistico”.
