Tradizione rispettata. Anche quest’anno sono stati i Pensionati di Coldiretti Novara-Vco a portare in processione la “ramuliva”, ovvero il ramo d'ulivo che è stato poi distribuito nella Cattedrale di Novara ieri mattina, in occasione della Domenica delle Palme.
I rami stessi sono rigorosamente “a chilometro zero”, provenienti cioè dalle coltivazioni delle due province di Novara e del Vco: “E’ l’impegno dell’Associazione Inteprovinciale Pensionati Coldiretti verso i valori cristiani così radicati nella nostra diocesi gaudenziana, che abbraccia il territorio di ben quattro province: Novara, Vco, Vercelli (Valsesia) e Pavia (Gravellona Lomellina)” sottolinea il segretario della Federpensionati Coldiretti di Novara-Vco Paolo Favini.
Nel corso della giornata, i componenti del Consiglio dell’Associazione e altri pensionati della Coldiretti si sono alternati nella distribuzione dei rami d’ulivo nel quadriportico della Cattedrale.
Va ricordato che l’olivicoltura – e la relativa produzione di olio – è tuttora presente e radicata sugli altri grandi laghi del Nord Italia, dal lago di Como al lago di Garda, passando per quello d’Iseo, oltrechè sul lago Maggiore, dove l’attività è in ripresa.
Storicamente, la produzione di olivo sul lago Maggiore e nell’antico Feudo della Riviera di San Giulio (Lago d’Orta) è documentata già nell’Alto Medioevo, dal X al XV secolo: oggi si coltivano nel solo Lago Maggiore circa 1500 piante d’olivo, ma si tratta di una recente reintroduzione destinata, negli anni, a crescere e a svilupparsi.
La dirigenza di Coldiretti è impegnata, con la partecipazione diretta di suoi componenti anche nella 258° edizione della Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Romagnano Sesia, in programma dal 2 al 5 aprile: una manifestazione di antichissima origine, riproposta negli anni dispari, che consiste nella riproposizione itinerante di 14 quadri lungo le strade e piazze di Romagnano Sesia, con oltre 300 attori in costume d’epoca (tra cui, appunto, alcuni dirigenti della Coldiretti interprovinciale).
