31 Luglio 2013
DANNI FAUNA SELVATICA

Nemmeno la presenza dell’assessore regionale ai parchi Gianluca Vignale è servita a sbloccare una situazione drammatica, sotto tutti i punti di vista: i danni provocati dalla fauna selvatica continuano, i soldi promessi più volte non ci sono e, se anche dovessero arrivare, saranno fortemente insufficienti a risarcire le imprese agricole”.
Non lascia spazio a equivoci il commento del presidente di Coldiretti di Novara-Vco Paolo Rovellotti all’esito della riunione di lunedì sera (29 luglio) in Provincia.
Nei giorni scorsi, il medesimo ente aveva deliberato circa i “criteri di attuazione del regolamento della vigilanza volontaria”.
“Una delibera che, però, da una prima lettura, sembrerebbe non rispondere all’emergenza che la situazione richiederebbe” commenta Rovellotti. “So che gli Ambiti Territoriali Caccia deputati alla gestione del settore hanno convocato i propri consigli di amministrazione per esaminare la delibera e la sua portata”.
Nonostante le continue pressioni del mondo agricolo, “la montagna ha comunque  partorito un topolino. Le imprese agricole e il territorio sono alle prese con una vera e propria emergenza. E a situazioni di emergenza si risponde con provvedimenti di emergenza. Urgenti e risolutivi”.

Ma, parimenti, c’è preoccupazione per i fondi promessi che, a detta dell’organizzazione agricola, “non potranno certamente rifondere tutti i danni subiti dalle imprese: si parla di 600 mila euro destinati per il Piemonte, a fronte di stime che superano il milione e mezzo di danneggiamenti dovuti alla fauna selvatica: in media, nel solo territorio del Parco del Ticino, nell’ultimo triennio i danni hanno raggiunto i 450 mila euro, con una media superiore ai 150 mila euro l’anno”.
Con Rovellotti e il direttore Ramella erano presenti alla riunione di ieri sera gli altri rappresentanti dell’agricoltura, i presidentidelle associazioni venatorie della Provincia di Novara e i presidenti delle ATC Novara 1 Ticino, e Novara 2 Sesia. Con loro anche il Presidente della Provincia, Diego Sozzani, il Vice Presidente e Assessore all’Agricoltura della Provincia, Luca Bona, il Presidente della Settima Commissione Provinciale Agricoltura Caccia Pesca Turismo e Parchi, Andrea Molfetta e Giuseppe Arnaldo, funzionario regionale con competenze su prelievi selettivi e attività venatoria.

“Se la Regione non ha i fondi necessari, si impegni direttamente il Parco del Ticino” chiedono Rovellotti e Ramella, per i quali “il giusto risarcimento alle imprese agricole che svolgono attività di presidio del territorio deve avere carattere di priorità: se l’agricoltura muore, si va a perdere una componente fondamentale nell’equilibrio economico, rurale, ambientale e paesaggistico del Parco stesso: un Parco non “custodito” dalla mano agricola si presenterebbe all’Expo 2015 come foresta. Con quale ruolo e prospettive, visto anche il tema dell’evento milanese? O forse si pensa che anche i cinghiali sono una componente utile?”

Conclude Coldiretti: “Occorre che i progetti siano condivisi da tutti gli attori: serve un protocollo scritto, mensilmente monitorato circa la sua efficacia, che recepisca le istanze delle imprese agricole e che sia condiviso dai due Parchi del Ticino (piemontese e lombardo), dalla Provincia, dagli Atc e dalla Regione stessa. Ma, ancora una volta, occorre fare presto e dare risposte: altrimenti per l’agricoltura sarà condannata e i trattori non rimarranno fermi nelle rimesse…”.

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