29 Aprile 2020
Coronavirus: vendite a picco per il vino e crisi degli agriturismi con stop ristorazione.

La prosecuzione dello stop al mondo della ristorazione, con bar, trattorie e ristoranti chiusi ha effetti anche sul mondo dell’agroalimentare, a causa dei mancati acquisti in questi settori. A soffrirne particolarmente è il comparto vitivinicolo, per il quale lo stop di tutto il settore Ho.Re.Ca (l’acronimo che identifica il settore Hotellerie , ristoranti e cafè), potrebbe portare a un taglio del 50% del valore delle vendite in Europa. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla base delle previsione dell’OIV (Organizzazione mondiale della vite e del vino).

Non solo le cantine, ma anche gli agriturismi sentono particolarmente la crisi, tanto che in Piemonte il vitivinicolo sta già registrando danni dal 70 all’80% e il comparto agrituristico ha toccato anche il 100% tra ristorazione e ospitalità bloccate.

“Vogliamo ricordare che gli agriturismi, avendo ampi spazi all’aperto e un numero di coperti limitato, sono luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza. In attesa della riapertura sono diverse le strutture che si sono attrezzate per cucinare e portare a domicilio i pasti, offrendo la possibilità ai consumatori di gustare comunque i piatti del territorio, oppure effettuano la consegna a domicilio dei propri prodotti" – afferma Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara Vco.

"Per il vino, a livello nazionale Coldiretti è impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti, ma serve anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni con un piano straordinario di comunicazione sul vino che rappresenta, da sempre, all’estero un elemento di traino per l’intero Made in Italy, alimentare e non. Occorre trovare risorse aggiuntive comunitarie e nazionali per finanziare ogni utile strumento per la riduzione delle giacenze e per il contenimento della produzione di vino proveniente dalla prossima vendemmia. Tutte misure urgenti per sostenere un comparto che in Piemonte conta numeri importanti: una produzione di 2,5 milioni di ettolitri, detiene una superficie vitata che supera i 43 mila ettari e conta circa 14 mila imprese e che ha portato le nostre province ad essere conosciute anche all’estero per la grande qualità dei nostri vini”.

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