4 Novembre 2008
COLDIRETTI NOVARA VCO, TRA POCO VIA LIBERA AL NOVELLO 2008!

NOVARA VCO (jf) – Anche nelle cantine del Novarese è iniziato il conto alla rovescia che, da qui a poche ore, darà il via libera al consumo del vino novello. Esperienza comune a quella di molte altre zone vinicole italiane che, seguendo l’esempio francese della regione del Beaujolais, producono e commercializzano una tipologia di vino giovane e molto amato dalle nuove generazioni.
 
Dalla mezzanotte e un minuto di mercoledì 5 novembre sarà dunque possibile stappare la produzione di circa 17 milioni di bottiglie di novello realizzata in Italia nel 2008 e in vendita in negozi, ristoranti, enoteche, winebar e vinerie per essere consumate entro i prossimi sei mesi, termine ultimo consigliato affinché il primo vino dell'annata ad essere imbottigliato mantenga inalterate le proprie caratteristiche.
I dati a livello nazionale sono positivi sia per quanto riguarda la qualità che la quantità: si registra infatti una leggera ripresa rispetto alla produzione dello scorso anno anche per effetto di una vendemmia buona con una produzione in aumento del 5 per cento per 45 milioni di ettolitri.
 
Le bottiglie di novello made in Italy arrivano quest’anno sul mercato, secondo quanto previsto da un decreto ministeriale, con ben due settimane di anticipo rispetto al concorrente beaujolais nouveau francese, che si potrà assaggiare solo a partire dal terzo giovedì di novembre (il 20), quando è previsto per legge il déblocage. I prezzi delle bottiglie di novello Made in Italy in vendita variano su valori compresi tra i tre e gli otto euro a bottiglia, con una media di 5-6 euro. Il "vino da bere giovane" è nato negli anni '50 in Francia nella regione Beaujolais e le sue caratteristiche sono determinate dal metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy.
 
Ormai da molti anni il novello è divenuto anche in Italia un fenomeno di mercato e di costume che esercita una forte attrattiva soprattutto sul pubblico dei più giovani e meno esperti per la sua leggerezza, la bassa gradazione (11 gradi), il bouquet aromatico, la trasparenza del colore rosso rubino, l'abbinamento con i prodotti autunnali, dalle caldarroste ai prodotti tipici del territorio come salumi, verdure in pinzimonio e formaggi piccanti a pasta molle consumati in casa o fuori casa in pizzerie, enoteche, winebar, ristoranti e nelle piazze dove si moltiplicano le Sagre e le Feste paesane in suo onore.
Il fatturato del vino novello - stima  la Coldiretti - supera gli 80 milioni di euro ed è realizzato da quasi quattrocento aziende con oltre un terzo del totale delle bottiglie che esce dalle cantine del Veneto che insieme alla Toscana copre quasi la metà della produzione nazionale, mentre a seguire si posizionano il Trentino, l'Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, la Puglia, la Sardegna, la Sicilia, il Lazio, l' Umbria, il Piemonte e le Marche.
 
Come detto, anche diversi produttori vinicoli dell’area delle Colline Novaresi hanno da tempo introdotto la produzione del novello riscuotendo un buon successo tra il pubblico: come stabilito dal disciplinare di produzione, i vini a denominazione di origine controllata "Colline Novaresi" possono infatti essere elaborati nella tipologia "novello", nel rispetto delle vigenti disposizioni nazionali e comunitarie in materia.

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