17 Febbraio 2009
COLDIRETTI NOVARA VCO SU DECRETO “MILLEPROROGHE”: POSITIVA L’AZIONE DEL SENATORE OSSOLANO VALTER ZANETTA A SOSTEGNO DELL’ESENZIONE ICI PER I FABBRICATI RURALI

NOVARA-VCO.  “Condivisibile e utile al territorio”. Così il direttore della Coldiretti interprovinciale di Novara e Vco Diego Furia commenta l’azione intrapresa dal senatore ossolano del Pdl Valter Zanetta a sostegno della “non assoggettabilità Ici” per i fabbricati rurali.
Il senatore Zanetta è stato infatti relatore dell’apposito disegno di legge approvato la scorsa settimana dall’aula di Palazzo Madama ed inserito nel cosiddetto “decreto milleproroghe” sostenuto dal governo Berlusconi e dalla maggioranza parlamentare.
 
“Grazie a questo provvedimento, i numerosi fabbricati rurali del nostro territorio – e non solo – non saranno gravati dell’Imposta Comunale sugli Immobili, un’ipotesi che avrebbe potuto comportare esiti pesanti sulla bilancia economica delle imprese” aggiunge il direttore Furia.
 
La Coldiretti nazionale ha subito espresso “grande soddisfazione per l’approvazione della norma approvata dal Senato che risolve una situazione che si stava rivelando fortemente penalizzante per gli imprenditori, in quanto si tratta di fabbricati strumentali all’esercizio dell’attività agricola”.
Molte aziende sono state, infatti, costrette a resistere in sede giudiziaria alle pretese di molti Comuni che hanno notificato accertamenti che coinvolgono addirittura gli ultimi cinque anni.
 
Ora si attende solo la ratifica della Camera per la definitiva conversione in legge ma il pericolo, se mai ci fosse stato, dovrebbe essere ormai scongiurato.
La recente direzione della Cassazione (NT 2359 del 15 settembre 2008) è stata infatti sconfessata e i proprietari di fabbricati accatastati come rurali non dovranno pagare nessuna imposta.
 
In realtà il Governo si era già espresso in questa direzione alcuni mesi fa dopo le sollecitazioni di Coldiretti, ma diversi Comuni avevano provveduto, nell’incertezza, a far recapitare a casa dei titolari dei fabbricati gli avvisi di accertamento per non perdere “la tassa” in caso di cambio in corsa.
Un cambio che non c’è stato con buona pace dei titolari di impresa agricola.
 
“Non sarebbe stato corretto – sottolinea Furia – richiedere un’imposta su fabbricati come stalle, pollai, fienili, annessi agricoli, rimessaggi fino alle abitazioni degli stessi imprenditori agricoli che – va da sé – risultano essere indispensabili all’impresa da loro condotta”.
Il “casus belli” ha avuto origine, come ricordato, da una sentenza della Cassazione che ha interpretato in modo errato la normativa in vigore, cosa che ha indotto diversi Comuni a richiedere l’Ici non pagata sui manufatti rurali iscritti al catasto dei fabbricati.
 
Ora, il provvedimento legislativo che sta per concludere il proprio percorso parlamentare pone la parola fine, con i dovuti chiarimenti, alla querelle sinora in atto.

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