9 Ottobre 2008
COLDIRETTI NOVARA VCO, SONO TORNATE (NUMEROSE) LE CASTAGNE NEI BOSCHI DELLE DUE PROVINCE DI NOVARA E VCO

ARMENO (jf) – I boschi dell’area alpina e dei Laghi sono tornati ad essere meta ambita di cercatori di castagne che, per lo più muovendo dalle grandi città, approfittano dell’occasione per trascorrere una giornata diversa a contatto con la natura e l’ambiente montano.
Quella della castanicoltura è una pratica agricola di origini molto antiche, che per molti secoli ha distinto l’economia di intere aree, concentrate soprattutto nel territorio dell’alto novarese e del Vco.
L’introduzione degli alberi di castagno ebbe un notevole incremento nel periodo medievale, così  come in altre aree dell’allora Ducato di Milano.
 
Oltre alle castagne, questi alberi furono preziosi per un’economia locale “allargata” a più settori. Oltre a segnare il paesaggio boschivo, diedero infatti impulso ad attività diverse come il commercio del legno, la realizzazione di edifici o la nascita di tradizioni agroalimentari ed enogastonomiche tramandate fino ai giorni nostri.
 
La raccolta delle castagne, come quella dei funghi, coinvolge come detto un gran numero di appassionati che, dalle città, si spostano in collina per trascorrere una giornata diversa.
Ma può anche essere un’attività coordinata utile ad integrare il reddito delle imprese agricole: non sono pochi, infatti, i proprietari di fondi che in questo periodo sono impegnati a selezionare le migliori per una successiva vendita diretta al pubblico.
 
L’albero del castagno, molto diffuso nelle due province, appartiene come faggi e querce alla famiglia delle fagacee ed è una pianta monoica (fiori maschili e femminili sono separati ma entrambe ospitati dalla stessa pianta, che fiorisce nel mese di giugno).
Tradizionalmente, la sua coltivazione avviene con l’impianto di esemplari a distanza uno dall’altro, spesso sui cosiddetti “prati magri” o nel bosco di coltura.
A livello agroalimentare, le castagne hanno tradizioni di consumo molto antiche: tradizionale è la minestra di cereali (successivamente, riso), latte e castagne, possono in ogni caso essere arrostite, lessate, utilizzate per produrre farina o come base di diversi dolci.
E’ possibile conservare le castagne anche per molti mesi grazie all’essiccazione (un tempo questa operazione era fatta anche a livello “casalingo” utilizzando le canne fumarie dei camini).
 
“La raccolta delle castagne offre l’opportunità di trascorrere una giornata diversa, a stretto contatto con la natura e il territorio” dice il direttore di Coldiretti Novara Vco Diego Furia.
“Le castagne sono oltretutto base di numerose preparazioni agroalimentari “di stagione” che possono essere gustate in queste settimane anche nei numerosi agriturismi delle nostre due province: l’invito è quindi quello di legare il programma di una giornata vissuta nel bosco ad una sosta in tali strutture, in modo da potersi ristorare ed ispirare… per la preparazione di succulenti ricette”.

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