22 Luglio 2009
COLDIRETTI NOVARA VCO, SCOPRE POLVERI DI LATTE, PROSCIUTTI E GRANO DA TUTTA EUROPA PRONTI PER DIVENTARE “MADE IN ITALY” OLTREPASSATO IL FREJUS

Il momento più eclatante è quando viene fermato un camion francese. Dal portellone stilla un rivolo rosso di sangue. All’apertura lo “spettacolo” davanti agli occhi dei Nas, della Polizia e del “popolo di Coldiretti” giunto a presidiare la frontiera è quello di una moltitudine di cosce di prosciutto pronte per entrare dalla Francia in Italia, destinazione Modena per la stagionatura. Molte sono cadute riverse sul pianale del camion, dov’è steso un telone di plastica anch’esso intriso di sangue.
Questa la cronaca – cruda ma reale – di un giorno come un altro alla frontiera del Frejus:un giorno di luglio in cui, però, a presidiare l’uscita italiana del tunnel transalpino c’erano i berretti gialli Coldiretti Novara Vco per monitorare le materie prime che raggiungono l’Italia da mezza Europa prima di entrare a far parte della catena alimentare nazionale, senza che in etichetta vi sia alcun richiamo alla loro origine.
Le cisterne e i camion con polveri di latte, grano, addirittura zucchero che raggiungono l’Italia (e, nello specifico, il Piemonte) dalla Francia e da molti altri Paesi europei attraverso il Frejus (e gli altri valichi) quasi non si contano. A guidare il presidio c’è il presidente di Coldiretti Piemonte e Novara Vco Paolo Rovellotti: “Oggi abbiamo dimostrato che le denunce di Coldiretti sono vere e verificabili. Ci troviamo di fronte ad una filiera alimentare sempre più confusa ed indistinta sugli scaffali delle grandi catene della distribuzione organizzata. Dal canto loro, i Servizi Sanitari non accettano ancora di rendere pubblici i nominativi di quelle industrie e cooperative italiane che importano latte liquido, cagliate, polveri di latte e caseine. Tutto questo impedisce al consumatore italiano di effettuare la propria scelta in libertà, una libertà che può essere assicurata solo da una corretta informazione sull’origine del latte e sui passaggi nella filiera”. Concause che determinano una congiuntura che colpisce in primo luogo le imprese del territorio interprovinciale dove, come sottolineano i vertici dell’organizzazione, la produzione di latte è diffusa e rappresenta una risorsa determinante per la produzione di formaggi tipici e di riconosciuta qualità.
Ma, come detto, non si parla solo di latte. Perché dai valichi passa davvero di tutto o quasi: ”Vogliamo che sugli scaffali dei supermercati venga distinta la filiera italiana da quella estera d’importazione” dice il direttore di Coldiretti Novara Vco Francesco Renzoni. “La grande distribuzione e l’industria devono assumersi una responsabilità oggettiva nei confronti del consumatore, rendendo evidente e distinguibile il prodotto italiano da quello straniero e ponendo così fine ad una situazione paragonabile in molti casi ad una vera truffa ai danni di quei consumatori che, in buona fede, acquistano un falso made in Italy”.
Il presidio attivato al Frejus da Coldiretti è uno dei punti chiave della grande mobilitazione nazionale che ha come epicentro il valico del Brennero, ma che pure sta avendo riflessi importanti sul piano locale. “Il successo del presidio di oggi – riprende Renzoni – ci ha convinto ad anticipare la nostra presenza, come Coldiretti Novara Vco, al valico del Brennero. Dovevamo partire nella mattinata di domani, ma abbiamo preferito un cambio di programma “in corsa” e così già alle due di questa notte i nostri pullman sono pronti a muovere alla volta del Trentino Alto Adige e del confine con l’Austria. Qui andremo ad integrare il presidio affiancandoci agli allevatori e agli imprenditori agricoli che stanno raggiungendo il Brennero da tutte le regioni italiane. Contiamo di arrivare a destinazione intorno alle 6 di domani mattina, la nostra struttura di comunicazione ha il compito di tenervi costantemente informati e saremo in grado di inviarvi anche le immagini del presidio”.
Per Coldiretti sono giornate impegnative: dopo la manifestazione di ieri a Torino, con la consegna al governatore Mercedes Bresso del Documento Coldiretti “Per una Filiera Agricola tutta Italiana” da parte del presidente Rovellotti, gli imprenditori agricoli di Novara e Vco si sono mossi questa mattina con pullman da tutta la provincia (Domodossola, Gravellona, Verbania, Borgomanero, Oleggio e Novara) ed hanno raggiunto il Frejus intorno alle 9. Qui, di concerto con le forze dell’ordine (come detto erano presenti sia la Polizia che i Nas dei Carabinieri) sono stati fermati diversi camion in arrivo dalla Francia o comunque in transito dal tunnel transalpino. Dopo i controlli di rito, ai conducenti veniva richiesto di aprire il portellone di carico e, se necessario, venivano tolti i piombi con la verbalizzazione del tutto. Terminati i controlli, i camion venivano fatti ripartire per le rispettive destinazioni o trattenuti per ulteriori controlli nell’interporto. “Purtroppo abbiamo visto quanto ci aspettavamo di vedere – dice Rovellotti – ovvero camionate di latte, polveri di latte, grano, carne, prosciutti ed altro in transito dal tunnel verso l’Italia. Abbiamo visto anche un camion di pesce congelato proveniente dall’Olanda e diretto alla riviera adriatica, in particolare a Rimini. Per lo più – ed è questo che deve far riflettere - si tratta di materie prime pronte ad essere trasformate in prodotti alimentari destinati poi a raggiungere le nostre tavole, magari con un bel tricolore in bella vista sulla loro confezione finale”.
“La trasparenza – concludono Rovellotti e Renzoni - è un diritto per i consumatori e rappresenta la parola chiave per poter salvare le imprese del settore lattiero italiano e gli altri comparti della fiierla agroalimentare da una crisi sempre piu’ grave. Coldiretti torna a manifestare attraverso la concretezza di proposte ragionate e possibili da realizzare, come la creazione di un documento di etichettatura in grado di fornire informazioni, in particolare su importazioni di latte e latticini a livello aggregato dai Paesi Ue per regione, per singola ditta importatrice, per Stato di provenienza e per comparto Uvac (uffici periferici veterinari delle Asl)”. Il presidio al Frejus è ancora in corso, si prospetta un rientro a Novara per la serata. Poche ore di riposo e si riparte, questa volta per il Brennero, proscenio nazionale di una mobilitazione che ha visto e vedrà la Coldiretti di Novara e Vco impegnata in modo diretto nelle iniziative di maggior impatto.

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