29 Luglio 2009
COLDIRETTI NOVARA VCO: PRIME STIME SULL’ANDAMENTO DELLA STAGIONE AGRICOLA E SULLE PROSPETTIVE DI RACCOLTO PER CEREALI E OLEAGINOSE

Aumento delle semine e assenza di condizioni siccitose sul territorio “fanno prevedere, con un prosieguo ottimale della maturazione del riso, un buon raccolto per il periodo della mietitura”.
E’ ancora presto per produrre stime attendibili ma, stando così le cose, la produzione potrebbe rivelarsi in crescita. “Bisognerà però fare attenzione alla situazione del mercato, con quotazioni che, allo stato attuale, non sono più ai livelli degli scorsi anni”.
Lo dice Coldiretti Novara Vco nel commentare l’andamento della stagione sul territorio alla luce delle prime stime nazionali del raccolto cerealicolo 2009.
                                             
“Bene il riso, meno bene il mais” anticipa il direttore della Coldiretti Francesco Renzoni “per il quale potrebbero pesare i danni provocati in provincia dalla Diabrotica Virgifera Virgifera Le Conte. Anche a livello di produzione nazionale, ciò porterà probabilmente ad una contrazione delle rese nonostante la sostanziale tenuta delle superfici destinate (un milione di ettari per l’Italia) rispetto allo scorso anno”.

Tornando al riso, va rilevato come quest’anno siano state iscritte cinque nuove tipologie di seme al Registro nazionale delle varietà di specie agrarie: si tratta dell’Aleramo (Lungo A) del Nerone (Medio), del Cenere (tondo), del Sirio Cl e dell’Urano (Lungo B), mentre altre 17 varietà sono ancora in attesa dell’approvazione.
Come anticipato, sono state diffuse anche le prime stime nazionali del raccolto cerealicolo 2009 che, nel complesso, indicano una contrazione piuttosto marcata sia nelle superfici che nelle produzioni: “Evidentemente la stagione piovosa e la contrazione dei prezzi hanno condizionato i programmi di semina, specie per i grani che, per il Piemonte, hanno visto contrazioni anche del 10% sulla precedente campagna, in particolare per il “tenero”, anche se l’andamento climatico di inizio dicembre aveva lasciato intendere diverse prospettive”.

Per quanto riguarda il grano duro, la situazione è più complessa: la riduzione delle superfici, di circa 400.000 ettari, è concentrata soprattutto nel centro-sud, “colpa” delle quotazioni di mercato - utili in molti casi a coprire solo le spese di produzione – come pure delle piogge che hanno impedito le lavorazioni del terreno per l’attuazione delle semine.

Riguardo alle oleaginose, va invece sottolineata la grande ripresa delle semine di girasole e soia (150 mila e 204 mila ettari rispettivamente in Italia): per quanto riguarda la soia, in particolare “in Piemonte si rileva un aumento consistente, pari addirittura al 108%, con una quota di ettarato destinato che raddoppia da 6.000 a 12.000 ettari. Un aumento che interessa da vicino anche il territorio della provincia di Novara”.

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