8 Luglio 2009
COLDIRETTI NOVARA VCO, PASSI AVANTI SULLE AGRIENERGIE “CON GRANDE ATTENZIONE ALLA TUTELA DEL TERRITORIO”

 NOVARA VCO Passi avanti importanti sul fronte delle agrienergie e dei biocarburanti, vera sfida dei tempi che, in un futuro non lontano, dovrebbe portare l’Italia, in un decennio circa, a trarre dalle fonti rinnovabili ben 17% del consumo energetico nazionale.
L’obiettivo, stimato per il 2020 è previsto dalla direttiva europea 2009/28/CE, entrata in vigore il 25 giugno, che i Paesi membri hanno l’obbligo di recepire ed attuare entro il 5 dicembre 2010.
Attraverso questa direttiva, che attua alcune disposizioni contenute nel “Pacchetto clima-energia” (approvato il 17 dicembre 2008), l’Unione Europea intende, inoltre, perseguire l’obiettivo di aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili nei settore dei trasporti, prevedendo che l’energia proveniente dall’impiego di biocarburanti e di bioliquidi per autotrazione (elettricità, riscaldamento e trasporti) debba rappresentare una quota percentuale sempre crescente nell’ambito dell’obiettivo nazionale complessivo.
Lo sviluppo di questo tipo di energia è accompagnato dall’istituzione di alcuni criteri di sostenibilità, il rispetto dei quali è necessario sia ai fini della contabilizzazione dell’energia prodotta per il raggiungimento del menzionato obiettivo nazionale, sia per l’accesso ai sostegni finanziari comunitari.
La produzione di biocarburanti, in sostanza, sia che provenga da biomassa coltivata all’interno che all’esterno della Comunità, deve essere realizzata secondo norme di tutela dell’ambiente, con particolare riferimento alla conservazione e tutela della biodiversità, dei serbatoi di carbonio e di alcune aree o ecosistemi particolarmente vulnerabili (ad es. torbiere e zone umide).
Per quanto riguarda la biomassa agricola proveniente esclusivamente dalla Comunità europea utilizzata per la produzione di biocarburanti e bioliquidi, deve rispettare obbligatoriamente, in aggiunta ai criteri menzionati, i requisiti minimi per il mantenimento delle buone condizioni agricole ambientali previsti nei regimi di sostegno diretto della Pac (ecocondizionalità).
                                                            
“L’emanazione della direttiva rappresenta un primo ma importante passo in direzione di un effettivo sviluppo delle fonti rinnovabili in generale, ma soprattutto sgombra il campo da una serie di dubbi circa la volontà dell’Unione Europea di perseguire una riforma energetica nel settore dei trasporti attraverso una maggiore diffusione dei biocarburanti, purché ottenuti in modo sostenibile” dicono il presidente e il direttore di Coldiretti Novara Vco Paolo Rovellotti e Francesco Renzoni .
Ci auguriamo che gli strumenti introdotti siano effettivamente in grado di garantire gli obiettivi prefissati e che ciò possa avvenire anche attraverso un più diretto coinvolgimento del territorio e delle imprese agricole, attualmente pressoché tagliate fuori da un sistema produttivo basato sulla logica di grandi impianti industriali che importano biomassa dall’estero, senza alcuna garanzia di sostenibilità ambientale e sociale.
“Generalmente quando si parla di energia si pensa ai grandi impianti industriali, soprattutto per quanto attiene la domanda energetica. Il sistema agricolo italiano, per contro, consuma un'aliquota estremamente ridotta di energia, termica ed elettrica, rispetto al complessivo nazionale, con valori percentuali sostanzialmente stabili negli ultimi decenni, non superiori al 2-3 %”.
“Sarebbe auspicabile che gli enti di governo proponessero condizioni vantaggiose per accordi sui bacini idroelettrici tramite microcentrali dove ci sono canali, acquedotti, e microturbine.
Oltre ad essere vantaggiosi per gli imprenditori agricoli costituirebbero delle vere e proprie sentinelle ambientali proficue per il territorio”.

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