28 Maggio 2009
COLDIRETTI NOVARA VCO, OCCORRE VIGILARE SULLE NORME-TRAPPOLA COMUNITARIE E TUTELARE I PRODOTTI TIPICI DELLE NOSTRE PROVINCE

“Anche le produzioni agroalimentari delle nostre province, potenzialmente, possono essere danneggiate dalle nuove norme-trappola che, a livello comunitario, permettono la fabbricazione di vino senza uve e formaggio senza latte: occorre vigilare con attenzione ed attivare ogni possibile iniziativa di informazione ai cittadini secondo i principi di trasparenza e rintracciabilità di filiera”.
Lo dice il direttore di Coldiretti Novara Vco Diego Furia di ritorno da Bruxelles dove, insieme al presidente Paolo Rovellotti, ha partecipato martedì scorso al Forum Internazionale promosso da Coldiretti/Studio Ambrosetti dove sono stati svelati i nuovi tranelli in arrivo nei supermercati, per aiutare i consumatori a scegliere nella giungla di prodotti venduti con lo stesso nome ma con caratteristiche molto diverse.

Dal vino senza uva al formaggio senza latte fino al biologico contaminato da organismi geneticamente modificati senza nessuna indicazione in etichetta sono alcuni dei prodotti che rischiano di finire inconsapevolmente nella spesa degli italiani per effetto delle norme che fanno apparire simili prodotti con caratteristiche molto diverse.
Se dal primo luglio entra in vigore l’abolizione degli standard minimi per la frutta e verdura con il rischio della vendita di prodotti di scarto a prezzi elevati, dal primo agosto in tutta Europa sarà in vendita il vino rosé ottenuto miscelando vini bianco e rosso senza alcuna indicazione in etichetta, invece della tradizionale vinificazione in bianco le uve rosse, mentre già dal primo gennaio può essere incorporato fino al 10 per cento di polvere di caseina e caseinati nel formaggio, al posto del latte.

Conclude il direttore Furia: “Come ha sottolineato a Bruxelles il presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini, l'Italia  ha conquistato la leadership europea nella qualità e nella sicurezza alimentare e ha il dovere di condurre in Europa una battaglia per la trasparenza e la verità sui prodotti che si portano in tavola, per aiutare i cittadini a fare scelte di acquisto consapevoli nel denunciare che la grande distribuzione commerciale fa business giocando sull'ambiguità dell'informazione al consumatore mentre sarebbe opportuno tenere separati sugli scaffali i prodotti originali Made in Italy dai cloni di minor qualità”.
Maggiore produzione ed esportazione di vino, leadership per il biologico e per i prodotti tipici, record di longevità grazie alla dieta mediterranea, top di presenze per il turismo enogastronomico, i sistemi di controllo più efficaci del mondo per garantire la salubrità dei prodotti, sono alcuni dei primati del Made in Italy agroalimentare che rischiano di non essere adeguatamente valorizzati nei banchi dei supermercati.

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