27 Dicembre 2011
COLDIRETTI NOVARA VCO, IL CAPODANNO “ANTICRISI” E’ A CHILOMETRO ZERO, CON I PRODOTTI DEL “VERO MADE IN ITALY” DIFESI DALLA MOBILITAZIONE

Battere la crisi a tavola, scegliendo per il cenone di capodanno i prodotti “a chilometro zero”, acquistandoli direttamente dagli imprenditori agricoli di Novara e del Vco nelle loro imprese o attraverso la rete dei “Punti” e dei “Mercati di Campagna Amica”
Questa la “ricetta” della Coldiretti interprovinciale per il tradizionale banchetto di San Silvestro: il calo degli acquisti, già registrato a Natale, ha colpito pressochè tutti i settori economici ma le tradizioni “resistono” pur nel segno di una visibile austerità.
“Ma quando si parla di tipicità e territorio, non serve rinunciare a nulla e, anzi, il “cenone” a chilometro zero può essere indice di un modo intelligente e di tendenza di festeggiare “premiando il territorio”.
Così parla il direttore della Coldiretti interprovinciale di Novara e Vco Gian Carlo Ramella evidenziando come “il ricco paniere dei prodotti made in Novara e Vco può offrire una scelta ampia, gustosa e completa per comporre menù da manuale, da preparare a casa o da assaggiare nei numerosi agriturismi delle due province che sono pronti ad accogliere i cittadini consumatori anche in questi giorni di festa”.

I piatti tipici più gettonati? In Piemonte e nel Novarese saranno i tradizionali agnolotti, le paste fatte in casa ma anche i risotti preparati in mille modi. E poi, come detto, cotechini e zamponi ad accompagnare le tradizionali lenticchie.
Ma l’elenco continua e comprende sia prodotti di grande notorietà e diffusione, come il Gorgonzola Dop (uno dei formaggi made in Italy più esportati al mondo) che autentiche rarità, come le mortadelle d’Orta o dell’Ossolao il violino di capra vigezzino: inoltre, ci sono, il Bettelmatt,  le Tome vaccine e caprine, il salame della Duja, il Fidighin, il Prosciutto della Val Vigezzo, il Salame e i Ciccioli d’Oca e tante altre specialità che caratterizzano le produzioni delle nostre province.
Tanti ideali attori sul palcoscenico d’ una tavola imbandita per l’ultima cena dell’anno, magari impreziosita da una bella camelia invernale, protagonista di stagione tra i fiori tipici del Lago Maggiore.

Una tendenza che sta conquistando i consumatori di tutta Italia: secondo la Coldiretti si sono spesi circa 2,3 miliardi di euro per pranzi, cenoni di Natale, Vigilia e Santo Stefano privilegiando i prodotti della tradizione locale a chilometri zero.
Immancabili su tutte le tavole sono stati il panettone o il pandoro secondo le preferenze e lo spumante italiano, ma si segnala la vittoria dei piatti piu’ tradizionali rispetto alle mode esterofile con meno ostriche, caviale e salmone e più bollito, cappelletti in brodo.
“Una scelta culturale con cui i consumatori hanno condiviso e possono sostenere la Mobilitazione che l’organizzazione agricola ha attuato in questi giorni sul territorio in difesa dei prodotti agroalimentari tipici”.
Um’iniziativa che, nelle due province, ha già visto l’adesione corale di numerosi Comuni e della Camera di Commercio di Novara: delibere a supporto della Mobilitazione e per la difesa del “vero made in Italy” sono state adottate infatti dai Comuni di Oleggio, Marano Ticino, Barengo, Mezzomerico, Granozzo, Castellazzo, Boca, Cureggio, Armeno, Nebbiuno (in provincia di Novara) oltre a Madonna del Sasso, Quarna Sotto e Mergozzo (nella provincia del Vco). Un elenco destinato ad allungarsi ancora.

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