29 Giugno 2009
COLDIRETTI NOVARA VCO, GLI ALLEVATORI DELLE DUE PROVINCE MANIFESTANO A TORINO E PORTANO LA MUCCA “LOLA” AL SUPERMERCATO

Da Novara e Vco a Torino, per chiedere una maggiore salvaguardia del sistema zootecnico e informare i cittadini sulla grave congiuntura che mette a rischio la sopravvivenza di numerose imprese anche sul territorio interprovinciale.
Gli allevatori del Piemonte orientale hanno aderito in gran numero alla manifestazione regionale di Coldiretti promossa ieri (28 giugno) nei pressi di un grande centro commerciale del capoluogo piemontese, in corso Mortara: una giornata condivisa con i consumatori torinesi e piemontesi, inizialmente sorpresi nel ritrovarsi “a fare la spesa con la mucca Lola”, ma tutti solidali con gli imprenditori agricoli che hanno attivato la forte azione di sensibilizzazione e che, in tarda mattinata, hanno offerto a tutti una merenda con carne e prodotti italiani certificati.

La delegazione di Novara e Vco presente a Torino era guidata dal presidente regionale di Coldiretti Paolo Rovellotti e dal direttore Francesco Renzoni: con loro numerosi allevatori del territorio, giunti in gran numero soprattutto dal Novarese e dalle zone di Oleggio e Borgomanero.

“I nostri allevatori custodiscono le “vere Lola”, le mucche italiane che danno tanto buon latte ma che vengono munte con la corresponsione di un prezzo irrisorio, di 30 centesimi od anche meno al litro” ha commentato il presidente Rovellotti al termine della giornata.
“I cittadini sanno bene quanto, invece, pagano quello stesso litro di latte in negozi o supermercati.
Una situazione insostenibile che vede Coldiretti a fianco dei suoi associati, che sentono minacciata la sopravvivenza delle loro aziende: i nuovi aumenti dei costi di produzione hanno determinato una situazione estremamente delicata che – oggettivamente – non può durare a lungo”.

Di certo, Coldiretti non è disposta ad abbassare la guardia: “Se non  riusciremo a far sedere gli industriali al tavolo delle trattative, continueremo a tenere alta l’attenzione sul problema in tutte le forme che riterremo opportune” ha sottolineato il direttore Renzoni. “Intanto, stiamo informando i cittadini che troppo latte “spacciato” per italiano proviene in realtà dall’estero. I consumatori devono essere messi in condizione di poter distinguere i propri acquisti scegliere, con un’etichettatura chiara e trasparente, i prodotti del made in Italy, che sono poi i migliori d’Europa e del mondo”

Dunque, l’intenzione è quella di riprendere il confronto per raggiungere risultati concreti e salvare il futuro delle imprese: “Vogliamo concludere una trattativa che si protrae da 18 mesi senza alcun esito” ha detto il direttore regionale di Coldiretti Bruno Rivarossa.  “Il nostro obiettivo è di valorizzare il latte piemontese con quelle industrie interessate ad un accordo serio con la parte agricola. E’ assurdo che in una Regione dove si producono 8 milioni e mezzo di quintali di latte ne siano importati altrettanti senza rintracciabilità e senza alcuna indicazione dell’origine.”

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