17 Ottobre 2009
COLDIRETTI NOVARA VCO, FORTE CALO PER I PREZZI DELLE MATERIE PRIME AGRICOLE, SERVONO CANALI ALTERNATIVI DI MERCATO

NOVARA-VCO (jf) – Non solo i prezzi del riso, ormai molto lontani dalle positive quotazioni di qualche tempo fa, non solo i prezzi dell’uva o del latte, tanto bassi da mettere a dura prova la stessa sopravvivenza di molte imprese agricole.
E’ infatti la situazione generale del mercato delle materie prime agricole a vivere un momento di difficoltà sia sul territorio delle due Province che nel resto del Paese.

Un dato che le imprese agricole toccano purtroppo con mano nella quotidianità e che viene confermato anche dagli ultimi, attesi dati diffusi da Ismea e relativi al mese di settembre: il calo rispetto allo scorso anno, calcolato su base nazionale per la media dell’intero settore agricolo, è del 12 per cento. La diminuzione più consistente, sulla base dell’analisi effettuata da Coldiretti, è quella del prezzo dei cereali: -26 per cento nel confronto con il 2008, ma anche il 5 per cento in meno rispetto al mese precedente. Al secondo posto, la frutta, con il 22 per cento in meno. Male anche il vino (-18 per cento), il latte (-14 per cento), gli ortaggi (-13 per cento) e la carne suina (-12 per cento).

Unici segnali positivi, tra i prodotti più importanti, vengono dall’olio, con un aumento dei prezzi all’origine del 4 per cento, dagli avicoli (+5 per cento) e dagli ovini (+4 per cento), anche se il totale dei prodotti zootecnici resta comunque negativo: -8 per cento.

Si tratta di variazioni negative che, denuncia la Coldiretti, non trovano riscontro nei prezzi di vendita ai consumatori che continuano a crescere in praticamente tutte le categorie di prodotto. L'analisi evidenzia dunque l'aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo nella filiera alimentare lungo la quale i prezzi aumentano quindi in media quasi cinque volte, per effetto di speculazioni e distorsioni.

In generale, per ogni euro speso dai consumatori in alimenti, ben 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all’industria alimentare e silo 17 centesimi agli agricoltori: esistono quindi ampi margini da recuperare, con più efficienza, concorrenza e trasparenza, per garantire acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica.
E’ per questo che Coldiretti sta accelerando sul progetto per la realizzazione di una filiera agricola tutta italiana che è diventata un’esigenza per la sopravvivenza stessa delle imprese agricole.

“E’ necessario promuovere canali alternativi di spesa - anticipa il direttore interprovinciale di Coldiretti Francesco Renzoni – gestiti direttamente dalle imprese agricole, in modo da incentivare la vendita diretta al pubblico anche in città, ovvero al di fuori dei tradizionali “spazi dedicati” all’interno delle aziende agricole stesse. Grazie ai farmers market, gli agricoltori hanno modo di vendere direttamente al pubblico proprio in città e di avere un contatto immediato con i consumatori: ciò significa, per le imprese, una possibilità di guadagno giusto e per i consumatori – paradossalmente, ma non troppo – l’opportunità di risparmi anche forti sull’acquisto di frutta, ortaggi, carne, formaggi, salumi e quant’altro possono proporre le nostre imprese”.

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