3 Luglio 2009
COLDIRETTI NOVARA VCO, E’ DOC A TEMPO DI RECORD PER I VINI DELLE “VALLI OSSOLANE”: IL COMITATO NAZIONALE VINI HA DATO IL VIA LIBERA DEFINITIVO

E’ giunto a tempo di record il sì del Comitato Nazionale Vini alla proposta di istituire la Doc a tutela dei vini delle “Valli Ossolane”. Si tratta del passo decisivo che anticipa la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e chiude in modo positivo un percorso di confronto culminato il 19 giugno scorso con la Pubblica Audizione di Domodossola, che ha visto la revisione definitiva del disciplinare poi sottoposto al vaglio del Comitato stesso.
Paolo Rovellotti, presidente regionale ed interprovinciale di Coldiretti, riceve la notizia direttamente dal presidente del Comitato Nazionale Vini dott. Giuseppe Martelli e la commenta come “una decisione storica per il territorio ossolano e per tutto il comprensorio vinicolo del Nord Piemonte. La provincia del Vco era l’unica in Piemonte a non poter fruire di una denominazione di tutela per i propri vini; ora si colma questa lacuna e si pongono le basi di un percorso di promozione che potrà portare alla viticoltura ossolana e al territorio dell’intera provincia risultati inimmaginabili solo pochi mesi or sono”.

Coldiretti è stata capofila del progetto in quanto ente propositore ma, come sottolinea Rovellotti, “il risultato è stato raggiunto grazie ad un’intesa costruttiva che ha visto l’impegno in prima persona di Pier Leonardo Zaccheo, presidente della Comunità Montana Valle Ossola, e del’enologo dott. Giuseppe Martelli - direttore generale Assoenelogi - in qualità di presidente del Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, ovvero l’organo del Mipaaf con competenza consultiva, propositiva ed amministrativa su tutti i vini designati con nome geografico. E’ il caso di ricordare che, sempre al nome del dottor Martelli si sono legate denominazioni di importanza strategica per il comprensorio vinicolo dell’Alto Piemonte – come ad esempio il Ghemme Docg - e che, anche nel caso del “Valli Ossolane”, il riconoscimento della Doc porterà ottimi riscontri economici per tutti i comparti del territorio, non ultimo quello del turismo”.
La denominazione di origine controllata “Valli Ossolane” “Rosso” e“Valli Ossolane” “Bianco”sarà riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti prescritti dal presente disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie, specificazioni aggiuntive o menzioni: per i vini rossi, “Valli Ossolane” Rosso, “Valli Ossolane” Nebbiolo (ovvero “Prunent”), “Valli Ossolane” Nebbiolo Superiore, (ovvero Prunent Superiore); per i vini bianchi, “Valli Ossolane” Bianco.
I vitigni ricompresi nella Doc sono, per quanto riguarda le uve a bacca rossa, il Nebbiolo - fattivamente nella tipica varietà clone “Prunent”-, la Croatina ed il Merlot (ma sarà possibile vinificare congiuntamente con altri vitigni a bacca rossa, non aromatici autorizzati dalla Regione Piemonte,da soli o congiuntamente, per un massimo del 40%); per quanto riguarda la produzione del “Valli Ossolane Bianco”, invece, dovranno essere vinificate le uve a bacca bianca Chardonnay per almeno il 60% (fermo restando, anche in questo caso, la possibilità di vinificare congiuntamente ad altri vitigni a bacca bianca non aromatici autorizzati dalla Regione Piemonte per un massimo del 40%).

Il direttore di Coldiretti Francesco Renzoni accoglie la notizia con estrema soddisfazione e come un positivo segno di condivisione: ”La Pubblica Audizione di Domodossola ha visto un’ampia partecipazione da parte del pubblico, oltrechè dalle massime autorità del territorio del Vco. E’ un successo condiviso e, insieme, la dimostrazione che l’unione fa la forza quando si tratta di credere e realizzare un progetto utile a tutto il territorio”.

Coldiretti ora pensa ad una grande festa per la prossima vendemmia, quando si spera di poter già raccogliere il primo grappolo del “Valli Ossolane Doc” nel territorio dei 17 Comuni interessati dalla denominazione di tutela.

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