28 Ottobre 2008
COLDIRETTI NOVARA VCO, E’ ALLE ULTIME BATTUTE NEL NOVARESE LA RACCOLTA DEI KIWI: L’ITALIA E’ LEADER MONDIALE DI PRODUZIONE

E’ ormai nelle sue fasi conclusive  la raccolta dei Kiwi nel Novarese e in Piemonte: le province subalpine sono infatti particolarmente vocate alla coltivazione il caratteristico frutto dal cuore verde e dalla buccia ruvida e con peluria.
Va ricordato che l’Italia è leader di produzione nel mondo, dopo aver superato – per numeri di coltivazione – anche la Nuova Zelanda, donde le piante di Kiwi giunsero in Europa negli ultimi decenni dell’Ottocento.
In  provincia di Novara si contano circa 20 ettari in produzione, con una resa per ettaro di 180 quintali ed una produzione complessiva (a raccolta) di 3.600 quintali.
 
Molte le proprietà naturali del Kiwi: ricco di fibre, il frutto è mediamente calorico (contiene infatti 44 Kcal per 100 grammi): il contenuto di vitamina C è superiore a quello delle arance (più del 100% della RDA ogni 100 grammi: nel kiwi ci sono infatti 85 mg di vitamina C ogni 100 g, mentre in arance, limoni e pompelmi la quantità varia fra i 50 e i 60 mg). Le sue principali proprietà sono diuretiche, dissetanti, rinfrescanti e depurative: inoltre favorisce le difese naturali dell’organismo.
 
La pianta del Kiwi è originaria dell’estremo oriente, più precisamente della Cina. Tutt’oggi ne esistono al mondo numerose varietà, tra le quali quella più presente in Italia – ed anche nel Novarese - è l’Hayward.
Il rapporto del Kiwi con le terre ricche d’acqua della pianura novarese è simbiotico: la coltivazione di questa pianta richiede infatti terreni freschi, profondi e ben drenati.
Una curiosità: la pianta del kiwi (actinidia) è dioica, cioè con piante che hanno solo fiori femminili (pistillifere) e altre solo fiori maschili (staminifere). I fiori ricompresi  in infiorescenze all’ascella delle prime foglie del germoglio, sono o fisiologicamente femminili con antere abortite o fisiologicamente maschili con ovario rudimentale. Per poter poi ottenere frutti, vanno quindi coltivate sia piante “femminili” che “maschili”.
 
Il mercato dell’export è importante per il Kiwi europeo, ed interessa anche gli Stati Uniti, che si trovano costretti ad importare Kiwi da Europa, Nuova Zelanda e Cile (queste ultime due aree in controstagione rispetto all’Italia) per via dell’insufficiente produzione interna, concentrata in California ed attestata su appena 20 mila tonnellate di prodotto contro le 60 mila di richiesta.
Sinora l’Italia ha esportato una media di 6.000-7-000 tonnellate annue di Kiwi verso gli Stati Uniti, con buone prospettive di incrementare ulteriormente il mercato, soprattutto  se verrà ulteriormente valorizzata e promossa la loro origine “made in Italy”.
 
A Novara il Kiwi affascina anche le nuove generazioni: più volte, negli ultimi anni, le scolaresche del capoluogo e della provincia hanno effettuate giornate d’incontro e di studio “sul campo”, ed anche questa mattina una classe di studenti novaresi delle elementari non si è lasciata sfuggire l’opportunità di seguire l’ultimo giorno di raccolta nell’azienda “Pascolo” dell’agronomo Guido Carnevale Maffè (associata a Coldiretti), che pure ha spiegato loro le proprietà del frutto ed i segreti di coltivazione.

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