30 Ottobre 2008
COLDIRETTI NOVARA VCO, DOPO IL SUCCESSO DEL RISO A “MELAVERDE” OCCORRE CONTINUARE A SCOMMETTERE SULLA PROMOZIONE

NOVARA VCO “Scommettere ancor di più sulla promozione del riso può aiutare a tutelare una produzione nazionale strategica e d’eccellenza”. E’ quanto sottolinea Coldiretti a pochi giorni del successo registrato dalla trasmissione “Melaverde” in onda su Rete4 che, grazie all’ampio servizio realizzato da Gabriella Carlucci, ha “raccontato” il riso novarese sia nell’ambito produttivo che gastronomico.
Il riso sotto i riflettori, dunque, in un’anno importante che, lo scorso settembre, ha visto anche l’arrivo del ministro Luca Zaia per il via alle operazioni di raccolta.
Dice il direttore di Coldiretti Novara Vco Diego Furia “Ci sentiamo rassicurati dalle parole, ma anche dall’azione del ministro Zaia che già in sede europea ha difeso a spada tratta la nostra produzione nazionale, scongiurando il pericolo che il riso fosse definito “prodotto tropicale”, cosa che avrebbe agevolato le importazioni. Ora dobbiamo continuare a crescere, a promuovere il nostro prodotto nazionale e a porre le basi perché una rinnovata “cultura del riso” possa incrementarne il consumo anche nelle abitudini dell’alimentazione quotidiana degli italiani”.
Tutto tranquillo, insomma. Tanto più che il mercato “tiene” anche in un’annata tutto sommato “normale”, con numeri di produzione non eccezionali ma che si compensano con la consueta buona qualità del prodotto.
 “Ormai quasi tutti i risicoltori hanno ultimato le fasi di raccolta” dice il responsabile dei Centri Assistenza Agricola di Coldiretti Novara Vco Claudio Salsa.
"Si possono infatti", sottolinea l’ingegner Giuseppe Rosso, componente della giunta interprovinciale di Coldiretti e consigliere dell’Ente Risi, "fare le prime valutazioni. La produzione, rispetto a quella dello scorso anno, è in forte calo, sia per la minore superficie investita a riso (all'incirca meno 4%) sia per la grandine che principalmente ha colpito il vercellese e la nostra provincia, ma soprattutto a causa del clima estivo particolarmente umido che ha generato forti attacchi fungini. Per quanto concerne i prezzi, dopo un avvio soddisfacente, probabilmente dovuto ad una prolungata carenza di prodotto, si registra ora una notevole flessione, soprattutto per i lunghi B. Fare ora una previsione per il futuro è praticamente impossibile."
Come si evince dai dati diffusi di recente dal Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) l’Italia, con 224.000 ettari coltivati, si conferma leader in Europa e la superficie a riso rappresenta il 3% della superficie nazionale a seminativi.
Con oltre 491 milioni di euro la coltivazione del riso rappresenta nel 2007 l’11% del valore della produzione cerealicola nazionale (+ 39% nell’ultimo biennio).
La campagna 2008-2009 si è aperta con una superficie in flessione per circa 8.350 ettari (dati a livello nazionale) e con uno spostamento significativo verso la produzione di risi di tipo Indica e la riduzione di tutti gli altri tipi di riso. Il Piemonte è leader nazionale con quasi 120.000 ettari coltivati a riso: tale superficie rappresenta il 20% della superficie ragionale a seminativi (a livello nazionale è il 3%).
In provincia di Novara si coltivano 33.000 ettari a riso, che corrispondono al 29% della superficie risicola piemontese e al 56% della superficie provinciale a seminativi. Nell’ultimo biennio, il valore produttivo del riso regionale ha registrato un +41%, in linea con la crescita su scala nazionale per l’andamento dei prezzi. 
In Piemonte operano 2.360 aziende agricole risicole (Censimento Istat) di cui 675 (29% totale regionale) nella provincia di Novara.

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