26 Aprile 2010
COLDIRETTI NOVARA VCO, DOPO IL “NO” EUROPEO AL DL-ETICHETTATURA LA BATTAGLIA CONTINUA E RIPARTE DAL TERRITORIO

NOVARA-VCO (jf) – La battaglia del latte continua. Con l’importante obiettivo di difendere la qualità del latte italiano attraverso l’etichettatura obbligatoria anche dopo il “no” dell’Unione Europea alla proposta dall’ex ministro Zaia che disciplinava l’etichettatura del latte sterilizzato a lunga conservazione, di quello UHT, del latte pastorizzato microfiltrato e del latte pastorizzato ad elevata temperatura, e dei prodotti lattiero-caseari.
“Un diniego, quello comunitario, che non ci sorprende troppo, e che di fatto agevola una situazione divenuta ormai insostenibile, in cui tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro in vendita sugli scaffali sono “spacciati” come Italiani, ma contengono latte proveniente da mucche straniere” sottolinea il direttore di Coldiretti Novara Vco Francesco Renzoni. “E’ una contingenza che daneggia anche il territorio delle due province, in cui la produzione di latte rappresenta una voce importante per l’economia agricola e dove la generale problematica dei prezzi troppo bassi colpisce gli allevatori. Per questo è necessario difendere, insieme, le istanze di produttori e consumatori e va da sé che continueremo con decisione la battaglia per la trasparenza a difesa degli allevamenti italiani e dei cittadini”.

Dalle frontiere italiane sono passati in un anno  - sostiene la Coldiretti - ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori.
Il risultato è che - precisa la Coldiretti - tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta.
Va ricordato che negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa il 50% della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.
Un risultato la cui importanza è confortata dall’indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani, secondo cui la quasi totalità dei cittadini (97%) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti.

Intanto, Coldiretti annuncia per venerdì prossimo a Oleggio la presenza di Giorgio Apostoli, della Confederazione nazionale, al convegno promosso dal Comune su “Presente e futuro della produzione e trasformazione del latte”, che si terrà al Teatro Civico con inizio alle ore 21.
“Nel solo territorio di Oleggio sono presenti oltre 3000 capi bovini – sottolinea Renzoni – che rendono questa “città del latte”, insieme al territorio vicino, il cuore pulsante del settore lattiero caseario novarese. Partiamo da qui per tornare a sensibilizzare, con forti azioni di comunicazione, l’opinione pubblica sulle problematiche del latte. E lo stesso faremo nel Vco il prossimo fine settimana, in occasione dell’importante manifestazione “Domobruna” (organizzata da Apa Novara Vco con una grande partecipazione degli allevatori di Coldiretti), che ha un respiro europeo e che coinvolge sempre il pubblico delle grandi occasioni”.

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