14 Luglio 2008
COLDIRETTI NOVARA VCO, DISTRUTTI I VIGNETI NELL’AREA DI GHEMME, CON PERDITE FINO AL 90%. MOLTE IMPRESE AGRICOLE ANCHE OGGI SENZA ENERGIA ELETTRICA

NOVARA VCO Questa volta il maltempo ha colpito duro nel cuore delle Colline Novaresi, tra i vigneti di Nebbiolo, Vespolina, Bonarda e delle altre uve che sono alla base delle produzioni enoiche del territorio.
Vigneti - ma anche serre, coltivazioni orticole e campi di mais – flagellati, e in gran parte distrutti da un vero e proprio tornado che, poco dopo il mezzogiorno di ieri, si è abbattuto nel medio novarese.
 
Una calamità che ha investito in pieno Ghemme, paese che dà il nome all’unica Docg del territorio: “Qui il cielo si è oscurato all’improvviso – racconta il presidente di Coldiretti Paolo Rovellotti -  con il fragore dei tuoni e della grandine che è scesa violenta, seguita da una tromba d’aria con il vento che ha raggiunto anche i 150 chilometri orari.
Per quanto riguarda la vite, si parla di perdite di raccolto dal 20% al 90% a seconda delle aree colpite: oltre alle uve martoriate e distrutte dalla grandine, infatti, diversi vigneti sono stati abbattuti dal forte vento, che ha persino sradicato gli alberi di pioppo in particolare tra Ghemme e Romagnano Sesia”.
E proprio la caduta di alberi è stata all’origine delle interruzione delle linee elettrice: ancora nella mattinata di oggi, numerose imprese agricole di Ghemme erano senza energia e riuscivano a lavorare solo grazie ai generatori messi a disposizione dalla Protezione Civile.
 
Anche i vigneti dei vicini Comuni che ricomprendono il territorio della collina morenica che dalla Valsesia scende fino a Briona sono stati colpiti con violenza dal maltempo (come Sizzano e Fara).
Non solo. Anche le serre del lago Maggiore, centro della produzione di acidofile, sono state colpito ieri, in particolare nell’area di Lesa e del Vergante.
Attualmente sono in corso le stime dei danni, si parla già però di centinaia di migliaia di euro complessivi.
Nell’area della Bassa Novarese la mappa è più disarticolata: danni anche ingenti si registrano in aree circoscritte dove la grandine ha colpito le colture di riso e mais: altrove, invece, i disagi si sono limitati alla violenta pioggia battente che ha allagato campi e vie di accesso.
Piogge molto intense e temporali hanno interessato l’intera provincia di Novara e l’area dei Laghi fino a tarda sera, creando anche disagi alle vie di comunicazione, comprese quelle dell’autostrada A4 che attraversa per intero la fascia di pianura risicola che, dal confine con la Lombardia, si protende fino alla provincia di Vercelli.
 
Quello di ieri non è stato che l’ultimo atto di un fine settimana da dimenticare: dopo il gran caldo della scorsa settimana, le temperature sono calate rapidamente e hanno provocato già nel pomeriggio di sabato qualche grandinata a ridosso dei rilievi alpini e in Valle Strona.
“Pochi ricordano un’estate così problematica per l’agricoltura” sottolinea da Novara il direttore della Coldiretti interprovinciale Diego Furia. “Sin dai mesi scorsi ci sono stati ritardi sulle semine, colture che sono poi marcite nel campo. Dopo anni in cui a dominare erano le preoccupazioni per la siccità, ci troviamo quest’anno di fronte ad una sovrabbondanza di precipitazioni che, per la loro violenza e persistenza, provocano danni altrettanto gravi alle nostre coltivazioni.
Ora attendiamo che sia riconosciuto lo stato di calamità, certamente intraprenderemo ogni azione possibile a tutela delle imprese agricole colpite da questo flagello”.

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