NOVARA VCO (jf) – Con l’arrivo del freddo, si rafforza la consuetudine di consumare a casa o a passeggio le caldarroste, tra i frutti dell’autunno preferiti da un italiano su tre che li consuma spesso in compagnia di un bicchiere di vino novello che aiuta a scaldare dal freddo stagionale.
E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che, nonostante il calo previsto del 10 per cento, la produzione nazionale delle castagne dovrebbe raggiungere i 45 milioni di chili che consentono all'Italia di conquistare la leadership nella produzione in Europa e il quarto posto a livello mondiale dopo Cina, Corea del Sud e Turchia.
Una tradizione che si è conservata nel tempo anche se oggi è rimasta legata a momenti di festa e convivialità che ricordano un passato in cui le castagne erano una presenza costante sulle tavole tanto da essere definite da Giovanni Pascoli "l'italico albero del pane".
Oggi - sottolinea la Coldiretti - la produzione è diminuita di quasi venti volte rispetto al 1911 quando si è registrata la massima produzione conseguita in Italia con 829.000 tonnellate di castagne prodotte su 650.000 ettari.
La raccolta delle castagne è diffusa anche nel territorio di Novara e del Vco e, oltre a costituire una possibile integrazione al reddito delle imprese agricole, al principio dell’autunno attrae nei boschi centinaia di visitatori, molti dei quali apprezzano e colgono la possibilità di sostare in uno fra i molti agriturismi nell’area fra i laghi e le montagne per gustare piatti di stagione e vivere una giornata lontano dai ritmi frenetici della città. Tradizionalmente, sono proprio i fine settimana tra la metà e la fine di novembre a registrare i maggiori consumi delle castagne: ma a Novara in particolare, si proseguirà fino ad inverno inoltrato e, in particolare, non mancheranno i tradizionali “marunat” a far da cornice, per le vie del centro storico, all’ancor lontana festa di San Gaudenzio che si celebrerà il 22 gennaio prossimo..
Si conoscono oltre cento varietà di castagne, che possono essere consumate in diversi modi: arrosto (dopo averle incise sul lato bombato metterle in una padella di ferro con il fondo forato e cuocerle o sul fuoco vivo o in forno per circa 30 minuti, dopo la cottura si consiglia di avvolgerle in un canovaccio umido); lesse (dopo averle lavate accuratamente, cuocerle in abbondante acqua salata per circa 40 minuti); cotte in latte e zucchero; usate per particolari ripieni, nella preparazione di primi piatti o elaborati secondi a base di carne.
I prezzi di vendita al consumo oscillano attorno ai 6 euro al chilo anche se possono raggiungere valori maggiori per le specialità garantite dal riconoscimento comunitario ma rincari vertiginosi si verificano soprattutto nel passaggio da castagna e caldarrosta in alcuni centri storici italiani dove si raggiungono valori record di 30 euro al chilo (3 euro per sei castagne).
Coldiretti ricorda che sono diverse le sagre in programma in questi giorni in tutta Italia dove è possibile fare buoni acquisti di alta qualità e a “chilometro zero” oppure rivolgersi alle imprese agricole che annoverano la raccolta di questi frutti fra le proprie attività.
