Con il G20 scatta mobilitazione giovani agricoltori per difendere il nostro territorio
Al via la petizione contro i pannelli solari mangia suolo per combattere il rischio idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici. Lo annuncia Coldiretti Giovani Impresa in occasione del G20 dei giovani a Milano dal 19 al 23 luglio. L’obiettivo è quello di spingere invece il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole. È iniziata ufficialmente la raccolta firme per dire “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo” sul sito www.giovanimpresa.coldiretti.it, negli uffici della Coldiretti in tutta Italia, nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica.
Coldiretti Giovani Impresa lancia la petizione a tutela del suolo agricolo chiedendo alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra.
Nella provincia di Novara il consumo di suolo complessivo è di circa 14.700 ettari, pari all’11% della superficie totale; nella provincia di Verbania il consumo del suolo complessivo è invece di circa 6.300 ettari, pari al 2,8% della superficie totale.
“Sosteniamo e promuoviamo ogni giorno l’innovazione tecnologica sostenibile, ma destinando i suoli agricoli al fotovoltaico non ci saranno più terreni da coltivare ed accelereremo la perdita di biodiversità - spiega Luca Massara, delegato Giovani Impresa Novara-Vco - Il suolo vocato all’agricoltura appartiene agli agricoltori e la multifunzionalità energetica va sviluppata come attività integrata alla coltivazione e all’allevamento, sino a un massimo del 5% della superficie dell’azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali. Vogliamo cogliere ogni opportunità offerta dalle tecnologie innovative, avendo come obiettivo la piena attuazione dell’accordo di Parigi sul clima e l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il consumo di suolo agricolo, destinato al fotovoltaico a terra, minaccia il futuro delle nuove generazioni di agricoltori”.
“L’Italia – sottolineano il presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il direttore Francesca Toscani - possiede terreni non destinati all’agricoltura che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico, per cui non è ammissibile utilizzare terreni fertili che già producono valore economico, sociale ed ambientale togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni. Ricordiamoci che la nostra agricoltura è green, variegata, punta sempre più a progetti di filiera volti a valorizzare i prodotti locali, al biologico, alla difesa e alla tutela della biodiversità e sostenibilità e su questa scia dobbiamo continuare a lavorare offrendo sempre più possibilità ai giovani di incrementare l’economia dei nostri territori. Vanno identificate, quindi, le aree da bonificare, i terreni abbandonati, le zone industriali obsolete e i tetti delle strutture produttive anche agricole, quali luoghi idonei all’installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili”.