16 Febbraio 2010
COLDIRETTI NOVARA VCO, BENE IL BILANCIO DEL CARNEVALE SUL TERRITORIO, NONOSTANTE LA CRISI E… I CHILI DI TROPPO ORA DA SMALTIRE

NOVARA VCO (jf) Chiacchiere, bugie, rombi e nastri fritti. Ancora per poche ore è Carnevale e, alla vigilia del Mercoledì delle Ceneri che segnerà l’inizio del tempo di Quaresima, è il giusto tempo per un bilancio di una festa che, anche sul territorio, ha unito – pur in tempi di crisi – voglia di divertimento e tradizione.
Festa dei dolci innanzitutto, il Carnevale che i bambini di tutto il Piemonte e di Novara e Vco hanno gustato in questi giorni “clou”, sfidando il gelo pungente tra una sfilata di carri e un cartoccio di “bignole”.
E così, mentre le “maschere” ufficiali di città e paesi ancora si distribuiscono fra i molti eventi in programma, la “lista della spesa” dei consumatori di Novara e Vco si arricchisce come ogni anno di prodotti tipici legati alla particolare ricorrenza.
                               
“Va ricordato che il Carnevale è una festa che prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l'inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia” sottolinea la Coldiretti.
Ecco perché sono proprio gli agriturismi - che conservano spesso gelosamente le ricette del passato - i luoghi dove si possono meglio gustare le specialità più tradizionali della festa. Tante, in questo senso, anche le opportunità nelle province di Novara e Vco che già lo scorso fine settimana hanno accolto numerosi ospiti che hanno deciso di festeggiare con un pranzo speciale o vivere qualche giorno di vacanza approfittando della quiete della campagna, dei monti e dei laghi.
“I banchetti dei giorni di Carnevale – sottolinea il direttore della federazione interprovinciale di Novara e Vco Francesco Renzonisono sempre ricchi di allegria e cibi prelibati perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale”.

Quest’anno in tutta Italia sono state circa 20mila le tonnellate di frittelle, castagnole, frappe, chiacchiere e delle altre specialità regionali “a chilometro zero” fatte sparire dagli italiani nelle case, nei negozi, nelle feste e nelle piazze durante il periodo di carnevale per una spesa complessiva stimata in 150 milioni di euro.

“Il festeggiamento del Carnevale è un fenomeno che resiste nel tempo e coinvolge milioni di cittadini, soprattutto i più giovani che sfruttano l'evento per divertirsi e approfittare delle molte feste locali e delle centinaia di golosità tipiche che la Coldiretti attraverso un monitoraggio regione per regione ha voluto evidenziare in ricordo delle tradizioni agricole e alimentari”.

Per Carnevale si sono spesi oltre 120 milioni di euro in tutta Italia per consumare circa 20mila tonnellate tra frittelle, castagnole, frappe, chiacchiere ed altre specialità che variano da regione e regione.
E poco male se in Italia – come sottolinea, concludendo, la Coldiretti – il Carnevale 2010 finisce lasciando ai cittadini 15 milioni di chili da smaltire per il consumo dei dolci tipici della tradizione (fatti nella maggioranza dei casi di ingredienti semplici, ma calorici come farina, zucchero, burro miele e uova).
Niente di molto grave, infatti considerando che si tratta di una occasione che si ripete solo una volta all’anno quando tornano in tavola le specialità della tradizione.  Secondo gli esperti per rimettersi in forma è consigliabile una breve dieta a base di cibi leggeri, ricca di frutta e verdura con il consumo di molta acqua che va accompagnata dalla ripresa dell'attività fisica.

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