7 Ottobre 2009
COLDIRETTI NOVARA VCO, ANCORA TEMPI DIFFICILI PER IL SETTORE LATTE SUL TERRITORIO: “OCCORRE LAVORARE SU PREZZO E PROMOZIONE DEL MADE IN ITALY”

NOVARA-VCO (jf) – Mentre da Torino la Regione Piemonte annuncia l’adozione di una “una campagna informativa e di valorizzazione sul consumo del latte fresco e dei latticini, con l’adesione e la collaborazione delle organizzazioni economiche e professionali della filiera lattiero-casearia”, Coldiretti Novara Vco torna ad evidenziare le difficoltà di estrema attualità che in questo momento il settore lattiero caseario vive sul territorio: una tematica che va tenuta nella giusta considerazione, anche e soprattutto in momenti non facili che toccano da vicino le nostre province.
                        
Il riferimento guarda, in particolare, all’annunciata chiusura dello stabilimento novarese della Granarolo e al prezzo del latte mediamente corrisposto alla stalla, che resta sempre a livelli di gran lunga inferiori a quelli di un passato che sembra ormai molto lontano.

“Tutte le iniziative di promozione e sensibilizzazione sono ben accette – commenta il direttore della Coldiretti interprovinciale Francesco Renzonie tra queste va certamente auspicata l’immediata adozione delle misure di intervento strutturali per la trasparenza come quelle previste dal Decreto predisposto dal Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia: in primo luogo l’obbligo di indicare la provenienza di latte e derivati in etichetta, come pure il divieto di utilizzare polveri e caseinati in sostituzione del latte per la produzione dei formaggi”.

La crisi del settore lattiero caseario va combattuta con la difesa e la promozione della produzione nazionale, dando al consumatore tutti gli strumenti necessari a conoscere “quanto quotidianamente consuma”: “Sono pochi, infatti, a potersi rendere conto di quanto latte entra ogni anno dall’estero per essere venduto sugli scaffali degli esercizi commerciali (anche trasformato in formaggi e altri prodotti caseari) senza indicazioni sul luogo di mungitura: basti pensare che  solonell’ultimo anno sono arrivati in Italia dall’estero ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi”.
Il risultato è chiaro: ben tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri e la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta.

Intanto, sul fronte eurocomunitario, il commissario  Mariann Fischer Boel nei giorni scorsi ha informato Ministri dell'agricoltura sull’istituzione di un gruppo ad alto livello (GAL), costituito da esperti nel settore del latte, che inizierà a lavorare la prossima settimana (la prima riunione è prevista al 13 ottobre) per discutere le soluzioni a medio e lungo termine per il settore lattiero-caseario.
Il Commissario ha dichiarato che il GAL esaminerà  le nuove disposizioni che dovranno essere attuate per contribuire ulteriormente a stabilizzare il mercato e i redditi dei produttori, ridurre volatilità dei prezzi e ad accrescere la trasparenza del mercato. Un rapporto finale dovrà essere consegnato entro giugno 2010.

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