6 Giugno 2008
COLDIRETTI NOVARA VCO, ANCHE GLI AGRICOLTORI NOVARESI AL PRESIDIO COLDIRETTI DAVANTI ALLO STABILIMENTO AURICCHIO NEL CREMONESE

NOVARA VCO Oltre 50 imprenditori agricoli del Novarese stanno partecipando ai presidi in terra lombarda che stanno tuttora coinvolgendo migliaia di allevatori della Coldiretti in diversi stabilimenti di trasformazione.
Scesi al mattino presto da Oleggio e Borgomanero, gli allevatori hanno raggiunto in particolare lo stabilimento Auricchio di Pieve di San Giacomo, dove è in corso la principale dimostrazione.
 
Una protesta nata non a caso in una regione (la Lombardia) dove si produce il 40 per cento del latte italiano: gli allevatori della Coldiretti sono giunti - oltre che da Piemonte e Lombardia - anche dal Veneto, dall’Emilia Romagna, ma anche dalla Toscana e dalle Marche e da altre regioni del centro sud per chiedere una giusta remunerazione per il prodotto nazionale.  
Insieme alla delegazione novarese c’è anche il segretario di zona Coldiretti Oleggio Christian Invernizzi e Aldo Isotta, che sottolineano “la grande affluenza e convinzione che ha spinto gli imprenditori agricoli di tutta Italia a ritrovarsi qui per difendere, oltre agli interessi di una categoria, quelli dei consumatori e  di un intero Paese”.
 
Gli agricoltori sono arrivati nei luoghi della protesta con ogni mezzo, in pulmann, in auto, ma pure coi  trattori.
Sorprende il grande numero di giovani e donne che hanno voluto esprimere tutto il loro disagio per un lavoro in cui credono, ma che qualcuno vorrebbe rendere impraticabile.
Dappertutto le bandiere gialle della Coldiretti e centinaia di cartelli sollevati verso il cielo nei quali si legge “dalla stalla alla tavola il prezzo del latte aumenta del 300 per cento”, “La trattativa sul latte deve ripartire”, “Agli allevatori il latte viene pagato meno di mezzo caffè al bar”, “dopo il latte della mamma voglio solo quello Made in Italy”, “Vogliono diminuire i compensi agli allevatori e aumentare i prezzi per i consumatori”.
 
Il blocco è stato totale nello stabilimento Auricchio di Pieve San Giacomo (dove si trovano anche gli allevatori novaresi) e nessun camion ha varcato in uscita i cancelli. Ed altre presidi si stanno diffondendo a macchia d’olio in altri stabilimenti di trasformazione del latte.
“La protesta andrà avanti ad oltranza fino a quanto gli industriali - sottolinea da Novara il direttore interprovinciale Diego Furia - non decideranno di tornare al tavolo della trattativa.
Stiamo seguendo molto da vicino gli eventi, sono davvero orgoglioso del contributo che anche il territorio novarese ha saputo portare.
Anche tra gli allevatori c’è la consapevolezza che potrebbero cominciare a mancare le forniture nei supermercati, ma la protesta continuerà fino a quando non si troverà un punto di equilibrio che consenta a tutti di poter proseguire un’attività fondamentale  per l’economia italiana e per il made in Italy nel mondo”.
 
La manifestazione sta avendo il sostegno dei cittadini ai quali sono stati distribuiti quintali di latte gratuitamente nel centro di Milano e spiegati i motivi della mobilitazione della Coldiretti.
Secondo la Coldiretti nella forbice dei prezzi tra produzione e consumo c’è abbastanza spazio per garantire acquisti sostenibili per le famiglie e redditi adeguati agli allevatori: oggi degli 1,6 euro pagati dai cittadini per un litro di latte fresco solo 42 centesimi finiscono all’allevatore.

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