1 Dicembre 2008
COLDIRETTI NOVARA E VCO: SUL KIWI IL PIEMONTE E’ IN CONTROTENDENZA E REGISTRA UN SENSIBILE CALO DI PRODUZIONE

NOVARA-VCO. Piemonte in controtendenza rispetto alla media nazionale in relazione alla campagna Kiwi 2008, settore produttivo che interessa da vicino il territorio novarese che è da considerarsi area vocata per questo tipo particolare di coltura ortofrutticola.
A raccolta conclusa, è dunque possibile tracciare un duplice bilancio sui “numeri” di produzione del caratteristico frutto a polpa verde: secondo le stime del Cso, infatti, il raccolto ha raggiunto in termini di effettiva produzione commerciabile quota 4,9 milioni di quintali a livello italiano, con una quota superiore a quello della scorsa annata del 9%, ma perfettamente in linea con i valori medi dal 2004 ad oggi.
 A livello nazionale la produzione commercializzabile ( da 65 gr ed oltre) dovrebbe ammontare a 4.505.000 q.li nel 2008, +9% rispetto alla commercializzabile del 2007. In controtendenza, invece, il Piemonte dove la riduzione stimata potrebbe avvicinarsi anche al 15-20%.
                              
Le contrattazioni in campagna si stanno svolgendo sulla base di prezzi superiori di oltre il 20-25% a quelli dell'anno scorso. Gli stock, a livello mondiale, risulterebbero al contrario molto contenuti, dopo una campagna di vendite decisamente soddisfacente sui mercati asiatici, dove pure il 2009 riserva ottime prospettive per l'export. Va sottolineato a questo proposito come Il mercato dell’export sia importante e strategico per il Kiwi europeo ed italiano, ed interessa anche gli Stati Uniti, che si trovano costretti ad importare Kiwi da Europa, Nuova Zelanda e Cile (queste ultime due aree in controstagione rispetto all’Italia) per via dell’insufficiente produzione interna, concentrata in California ed attestata su appena 20 mila tonnellate di prodotto contro le 60 mila di richiesta.
Sinora l’Italia ha esportato una media di 6.000-7-000 tonnellate annue di Kiwi verso gli Stati Uniti, con buone prospettive di incrementare ulteriormente il mercato, soprattutto  se verrà ulteriormente valorizzata e promossa la loro origine “made in Italy”.
 
La pianta del Kiwi è originaria dell’estremo oriente, più precisamente della Cina. Tutt’oggi ne esistono al mondo numerose varietà, tra le quali quella più presente in Italia – ed anche nel Novarese - è l’Hayward.
Il rapporto del Kiwi con le terre ricche d’acqua della pianura novarese è simbiotico: la coltivazione di questa pianta richiede infatti terreni freschi, profondi e ben drenati.
Una curiosità: la pianta del kiwi (actinidia) è dioica, cioè con piante che hanno solo fiori femminili (pistillifere) e altre solo fiori maschili (staminifere). I fiori ricompresi  in infiorescenze all’ascella delle prime foglie del germoglio, sono o fisiologicamente femminili con antere abortite o fisiologicamente maschili con ovario rudimentale. Per poter poi ottenere frutti, vanno quindi coltivate sia piante “femminili” che “maschili”.
Le proprietà naturali del Kiwi sono molte: ricco di fibre, il frutto è mediamente calorico (contiene infatti 44 Kcal per 100 grammi): il contenuto di vitamina C è superiore a quello delle arance (più del 100% della RDA ogni 100 grammi: nel kiwi ci sono infatti 85 mg di vitamina C ogni 100 g, mentre in arance, limoni e pompelmi la quantità varia fra i 50 e i 60 mg). Le sue principali proprietà sono diuretiche, dissetanti, rinfrescanti e depurative: inoltre favorisce le difese naturali dell’organismo.
 

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