29 Marzo 2010
COLDIRETTI NOVARA E VCO, SCATTATO OGGI IL “CLICK-DAY” PER GLI STAGIONALI EXTRA-UE, LAVORERANNO NEI CAMPI E IN CANTINA

NOVARA-VCO (jf) – Anche per le imprese agricole di Novara e Vco è scattato oggi il “click-day” per la presentazione delle domande di nulla osta per il lavoro stagionale degli extacomunitari autorizzati (80 mila in tutta Italia), esclusivamente con modalità informatiche e attraverso la collaborazione delle associazioni di categoria autorizzate.

La possibilità di “precaricare” le domande attraverso il sito web dedicato www.interno.it è stata autorizzata dal Ministero degli interni in attesa della pubblicazione del decreto che prevede la programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali, nel territorio dello Stato, per l'anno 2010. La trasmissione effettiva delle domande avverrà invece con l’approvazione del decreto stesso.

Si tratta di una procedura informatica con domande di ingresso on line che evitano le lunghe file alle poste del passato, secondo la Coldiretti che lo scorso anno è stata l'associazione che ha presentato il maggior numero di domande ed è impegnata nelle proprie strutture territoriali a raccogliere le richieste dei datori di lavoro. La maggioranza dei lavoratori stagionali extracomunitari troverà occupazione in agricoltura che insieme al turismo e all'edilizia è il settore con maggiori maggiore opportunità occupazionali per questi lavoratori sopratutto per le grandi campagne di raccolta delle principali produzioni Made in Italy: dalla frutta alla verdura, dai fiori al vino fino, ma anche negli allevamenti.

“Nelle nostre province le domande riguarderanno in particolare lavoratori stagionali da occupare al momento della monda del riso, della vendemmia, delle attività di cantina ed altro” sottolinea il direttore di Coldiretti Novara Vco Francesco Renzoni che, allo stesso tempo, invita le imprese interessate, nella figura dei “datori di lavoro”, “a fare presto poiché dopo la pubblicazione del decreto occorrerà attendere  gli altri adempimenti amministrativi come il nulla osta dello Sportello Unico presso la Prefettura e il rilascio del visto presto i Consolati all'estero”.
Il rischio da scongiurare è che i ritardi mettano in difficoltà l'agricoltura che deve confrontarsi con i tempi dettati dall'andamento stagionale delle produzioni.
 
E anche nel resto d’Italia sono molti i "distretti agricoli" dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell'uva in Piemonte fino agli allevamenti in Lombardia dove a svolgere l'attività di “bergamini” sono soprattutto gli indiani (molti sono presenti anche in Ossola ma non sono “stagionali” bensì assunti per l’intero anno).

Infine, i numeri. Si stima che in Italia siano circa 30mila le aziende agricole italiane che assumono lavoratori extracomunitari con albanesi, indiani, marocchini, tunisini, macedoni: queste sono le principali nazionalità dei lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura dove prevalgono i rapporti di lavoro stagionali per le caratteristiche proprie del lavoro nei campi legato ai tempi di raccolta delle produzioni.

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