21 Gennaio 2010
COLDIRETTI NOVARA E VCO: OGGI VIGILIA DI SAN GAUDENZIO, FESTA PATRONALE DI NOVARA IMPORTANTE PER TUTTA LA RURALITA’

  NOVARA VCO (jf) – Una festa importante per un territorio, quello di Novara e Vco, che vede in San Gaudenzio un patrono e padre della conversione cristiana dei primi secoli.
Alla vigilia della festa patronale, che la città di Novara celebra domani, 22 gennaio, i vertici della Coldiretti, il presidente Paolo Rovellotti  e il direttore Francesco Renzoni sottolineano “l’importanze valenza storica e simbolica della giornata del 22 gennaio, una festa che sin dai tempi più remoti unisce peraltro la città di Novara con le terre del suo contado”.

Complice anche la stagione invernale, era infatti una tradizione secolare l’arrivo dalle campagne nella città per i contadini che, nel giorno di San Gaudenzio (non a caso ricordato come uno dei Santi “mercanti della neve”), raggiungevano la città per le grandi celebrazioni in Basilica, dando peraltro vita ai tradizionali “mercatini” nelle vie intorno alla chiesa dedicata al patrono.
Ancor oggi resta viva, per i novaresi, l’usanza di acquistare le file dei tradizionali “marroni” che raramente mancano sulle tavole di questa festa così importante.

San Gaudenzio non è nativo di Novara, bensì di Ivrea: è nato infatti nella città eporediese nel 327 e, come raccontano le fonti, a lui si deve la cristianizzazione del territorio novarese: venerato come santo dalla Chiesa cattolica, è considerato protettore della città di Novara (qui morirà nel 428 dopo essere stato primo Vescovo e fondatore della diocesi, allora distaccata dalla sede metropolitana dell’antica Mediolanum, Milano).
A lui è stata dedicata dai cittadini l'omonima Basilica di San Gaudenzio, edificata nel punto più elevato di Novara tra il 1577 ed il 1690 in seguito alla distruzione, ordinata da Carlo V, della vecchia basilica esterna alla cinta muraria, esistente fin dall'841 (situata all'inizio dell'attuale viale XX Settembre) e che custodiva originariamente le spoglie del Santo poi traslate nell’attuale Basilica, presso lo Scurolo che resta aperto, come da tradizione, nel periodo della festività patronale.

La Basilica è oggi sormontata dal simbolo più distintivo e caro ai Novaresi, la Cupola alta 122 metri ed edificata dall’architetto ghemmese Alessandro Antonelli nella seconda metà del XIX secolo, che la terminerà con la costruzione della guglia nel 1878. Sulla sua sommità, a protezione della città di Novara, svetta la statua del Salvatore (oggi una copia: l’originale realizzata in bronzo ricoperto di lamine d’oro e alta quasi 5 metri è custodita infatti all’interno della Basilica stessa).

“Un augurio particolare giunga da Coldiretti a tutti i Novaresi e a quanti vivono nelle nostre terre gaudenziane. L’augurio di vivere una giornata di festa e di riscoprire i valori antichi di fede e memoria che ancor oggi, dall’alto della Cupola di San Gaudenzio, guardano alle terre agricole della pianura circostante, fino alle montagne e alle valli dell’Ossola.
E speriamo che siano in molti, nelle loro case, a festeggiare il patrono con un pranzo di festa che riscopra e valorizzi i prodotti e le ricette storiche della sua terra, innanzitutto il riso, il gorgonzola, i vini delle nostre colline, che ben si abbinano piatti di tradizione come il bollito – al buij in dialetto -  che mai mancavano sulla tavola di un giorno importante del calendario”.

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