3 Novembre 2008
COLDIRETTI NOVARA E VCO: IL CRISANTEMO NON SENTE LA CRISI E LANCIA IL SETTORE FLOROVIVAISTICO NELLA STAGIONE AUTUNNALE

NOVARA VCO (jf) – Numeri positivi per il settore florovivaistico italiano che sembra affrontare bene la crisi generalizzata dell’economia grazie anche alla scommessa sul binomio innovazione e tradizione.
In questi giorni, il ricordo dei defunti spinge come sempre il consumo dei crisantemi che sono tornati a decorare le tombe ed i monumenti funebri dei cimiteri italiani.
 
Si calcola che saranno più di 200 milioni gli steli di crisantemi recisi e in vaso donati in occasione delle festività di Ognissanti e del 2 novembre che, nonostante la crisi, restano per gli italiani ricorrenze importanti per ricordare nel rispetto della tradizione.
E’ dunque ancora molto forte il legame di questofiore a una delle tradizioni più radicate e sentite dagli italiani non deve però impedire di fare scelte consapevoli.
 
La gamma dei crisantemi è infatti ampia (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider) con uno o più fiori per stelo e con diversi colori (giallo, bianco, fucsia). I prezzi di vendita per i fiori recisi - riferisce la Coldiretti - variano da 1,5 euro a 7 euro per quelli più grandi e possono arrivare ai 15 euro se si tratta di crisantemi in vaso o di mazzi con più fiori.
 
Se in Italia il crisantemo ci ricorda soprattutto il giorno dei defunti quando viene acquistato circa un terzo della produzione nazionale, in Giappone è fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e il principale ornamento floreale utilizzato per la celebrazione delle nozze, mentre in molti Paesi è il simbolo della vita, della forza d'animo e della pace. Il “fiore d’oro” (dal greco chrysos, oro, e anthemon, fiore) è anche conosciuto per le proprietà terapeutiche e il suo aroma in cucina, tanto che i ricettari europei dei secoli scorsi lo sfruttavano per frittate, pasticci di carne, per il pesce, e crudo nelle insalate. Una tendenza che si è riscoperta di recente con il boom dei fiori in cucina dove vengono offerti piatti a base di crisantemo come il tortino di patate ai fiori di crisantemi in salsa di pecorino.
 
La produzione del crisantemo è sicuramente una delle tecniche più complesse del florovivaismo italiano, basti pensare al fatto che occorre “programmare” la fioritura, dosando le ore di buio e di luce con la copertura delle piante in funzione del momento in cui i fiori verranno messi in commercio.
 
Il settore florovivaistico vede impegnate oltre 30.000 imprese agricole, che coltivano circa 38.000 ettari coperti ed in pieno campo a fiori recisi, fronde, piante in vaso, piante in zolla e giovani piante, con più di 100.000 occupati. Il tutto per un fatturato pari al 6,4% del fatturato complessivo dell’agricoltura italiana, con un saldo commerciale attivo pari ad oltre 100 milioni di euro.
La floricoltura italiana può essere inoltre un importante valore aggiunto per il settore turistico: una scommessa che ha portato all’affermazione del concorso nazionale “Comuni Fioriti” indetto da Asproflor con la collaborazione di Coldiretti e del Distretto Turistico dei Laghi: quest’anno la premiazione nazionale sarà al Pala Forum di Omegna, (provincia del Verbano Cusio Ossola), domenica 9 novembre a partire dalle ore 10.

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