Si calcolano già a decine di migliaia i danni provocati dall’ondata di gelo nella provincia del Verbano Cusio Ossola, dove i floricoltori sono costretti a tenere al massimo il riscaldamento delle serre e dove i vivai esterni hanno subito danni per via della neve “pesante” che ha spaccato un gran numero di piante.
Lo conferma Elio Savioli, floricoltore verbanese e vicepresidente di Coldiretti: “Una situazione che purtroppo non migliorerà nelle prossime ore, quando il freddo continuerà a colpire il territorio, mentre per avere un quadro definitivo dei danni occorrerà attendere addirittura il disgelo e vagliare tutte le piante coltivate in esterno”
Così è pure per le coltivazioni floricole dell’Alto Novarese e per tutte le colture ortofrutticole sotto serra delle due province.
“All’aggravio dei costi di riscaldamento – sottolinea il direttore di Coldiretti Novara Vco, Gian Carlo Ramella – contribuisce anche il prezzo del gasolio che raggiunge proprio in queste settimane livelli-record, mettendo a repentaglio l’operatività e la sopravvivenza di molte imprese agricole”.
Gli agricoltori contano i danni ma non si fermano e, anzi, mettono i loro mezzi a disposizione della collettività per affrontare l’emergenza-neve.
Sono infatti decine i trattori con lama al lavoro da ieri nelle due province di Novara e Vco, dove anche oggi continua a nevicare per via della perturbazione siberiana che ha raggiunto l’Italia e che, anche nei prossimi giorni, terrà la colonnina di mercurio costantemente sotto zero.
“Un lavoro, quello degli imprenditori agricoli con i loro mezzi spazzaneve “decisivo e determinante” per consentire la percorribilità delle strade, soprattutto nei borghi rurali di pianura, collina e montagna.
In questo modo viene consentito a molti Comuni, soprattutto nell’area montana, di garantire una buona percorribilità delle arterie stradali e a non rimanere isolati”.
Nel Novarese e nel Vco sono molte le imprese in grado di assicurare un tempestivo intervento a livello territoriale e non solo: non pochi trattori del Novarese, infatti, vengono mobilitati anche per assicurare lo sgombero neve anche nell’area dell’aeroporto lombardo della Malpensa.
La figura dell'"agricoltore spazzaneve" è nata oltre dieci anni fa - spiega la Coldiretti - grazie alla legge di orientamento che consente alle pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali "alla sistemazione e manutenzione del territorio" anche attraverso l'utilizzo di mezzi meccanici agricoli.
Dal punto di vista agricolo, la neve ed il freddo intenso di questi giorni hanno comportato disagi per gli spostamenti e hanno reso pressoché impossibile il lavoro di preparazione dei campi.
“Resta quantomeno da sperare che, a fronte di tutto questo, le nostre montagne abbiano accumulato un sufficiente approvvigionamento per consentire ai ghiacciai e ai nevai di garantirci una fornitura d’acqua per affrontare la prossima stagione agricola, scongiurando il pericolo di siccità”.