2 Novembre 2009
COLDIRETTI NOVARA E VCO: 2 NOVEMBRE, PER IL RICORDO DEI DEFUNTI NON SI ABBANDONA LA TRADIZIONALE VISITA AL CIMITERO CON I FIORI

NOVARA VCO (jf) – E’ stata una giornata di pioggia a far da cornice quest’anno alla commemorazione dei Defunti, che oggi, 2 novembre, ha visto molte persone recarsi al cimitero in visita ai loro cari morti.
In questi giorni, il ricordo dei defunti spinge come sempre il consumo dei crisantemi che sono tornati a decorare le tombe ed i monumenti funebri dei cimiteri italiani: si calcola infatti che oltre due italiani su quattro porteranno i fiori con se fiori da deporre sulle tombe.
Quindi, si presume che alla fine saranno più di 200 milioni gli steli di crisantemi recisi e in vaso donati in occasione delle festività di Ognissanti e del 2 novembre che, nonostante la crisi, restano per gli italiani ricorrenze importanti per ricordare nel rispetto della tradizione.
E’ dunque ancora molto forte il legame di questo fiore a una delle tradizioni più radicate e sentite dagli italiani non deve però impedire di fare scelte consapevoli.

La gamma dei crisantemi è infatti ampia (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider) con uno o più fiori per stelo e con diversi colori (giallo, bianco, fucsia). I prezzi di vendita per i fiori recisi - riferisce la Coldiretti – si mantengono stabili rispetto allo scorso anno e variano da 1,5 euro a 7 euro per quelli più grandi e possono arrivare ai 15 euro se si tratta di crisantemi in vaso o di mazzi con più fiori.

Se in Italia il crisantemo ci ricorda soprattutto il giorno dei defunti quando viene acquistato circa un terzo della produzione nazionale, in Giappone è fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e il principale ornamento floreale utilizzato per la celebrazione delle nozze, mentre in molti Paesi è il simbolo della vita, della forza d'animo e della pace. Il “fiore d’oro” (dal greco chrysos, oro, e anthemon, fiore) è anche conosciuto per le proprietà terapeutiche e il suo aroma in cucina, tanto che i ricettari europei dei secoli scorsi lo sfruttavano per frittate, pasticci di carne, per il pesce, e crudo nelle insalate. Una tendenza che si è riscoperta di recente con il boom dei fiori in cucina dove vengono offerti piatti a base di crisantemo come il tortino di patate ai fiori di crisantemi in salsa di pecorino.

“A livello colturale, la produzione del crisantemo è una delle tecniche florovivaistiche più complesse” sottolinea il direttore di Coldiretti Novara Vco dott. Francesco Renzoni.
“Occorre infatti “programmare” attentamente la fioritura, dosando le ore di buio e di luce con la copertura delle piante prevedendo il momento in cui i fiori verranno posti in commercio”. In Italia è coltivato in diverse aree del Paese, dal Piemonte, alla Liguria, dalla Campania al Lazio, Toscana, Puglia e Sicilia.
Il settore florovivaistico vede impegnate oltre 30.000 imprese agricole, che coltivano circa 38.000 ettari coperti ed in pieno campo a fiori recisi, fronde, piante in vaso, piante in zolla e giovani piante, con più di 100.000 occupati. Il tutto per un fatturato pari al 6,4% del fatturato complessivo dell’agricoltura italiana, con un saldo commerciale attivo pari ad oltre 100 milioni di euro.
La floricoltura italiana può essere inoltre un importante valore aggiunto per il settore turistico: una scommessa che ha portato all’affermazione del concorso nazionale “Comuni Fioriti” indetto da Asproflor con la collaborazione di Coldiretti e del Distretto Turistico dei Laghi: quest’anno la premiazione nazionale sarà al Pala Tenda di Prè-Saint-didier, (Valle D’Aosta), domenica 8 novembre a partire dalle ore 10.

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